IL CENTRODESTRA OFFRE DI PIU’ E L’UDC SI SFILA DAI RESPONSABILI: ALTRI DUE GIORNI DI MERCATO
RENZI SPERA DI TORNARE IN GIOCO … LA BALLA CHE SERVONO 161 VOTI: UN CONTO E’ LA MAGGIORANZA RELATIVA, ALTRA COSA QUELLA ASSOLUTA
Numeri sempre più incerti. La pattuglia dei presunti responsabili traballa e il pallottoliere del Senato non riesce a segnare la maggioranza assoluta.
La doccia fredda arriva dall’Udc su cui venivano riposte un po’ di speranze: “Non ci prestiamo a giochi di Palazzo e stiamo nel centrodestra. I nostri valori non sono in vendita” (e qui ci sarebbe da ridere)
Riccardo Nencini, anche lui tra coloro che sembravano già passati sul fonte del premier adesso frena. “Serve un governo autorevole con questa coalizione per poter ripartire”.
E citando “le aperture di Pd e Iv”, suggerisce che recuperare i renziani sarebbe ancora possibile, spiega il presidente del Psi.
Conte non vuole riaprire un tavolo con Renzi, è deluso e troppo amareggiato. Ma da alcuni lati del Pd, e ora anche da qualche pentastellato, iniziano ad arrivare spinte perchè riapra il dialogo con Conte.
La condizione che però pone il leader di Italia Viva è sempre quella, eventualmente, di un Conte ter e ciò significa che l’attuale premier dovrebbe dimettersi. E come è prevedibile il presidente del Consiglio non si fida.
Renzi fa un ennesimo azzardo in un’intervista al Messaggero: “Secondo me senza di noi non hanno i numeri, sono lontani da quota 161 al Senato. Hanno raccontato un loro auspicio come fosse la realtà ”.
Questa al momento è la fotografia di una vicenda politica in rapida evoluzione.
Un chiarimento va fatto invece sulla balla dei 161 voti necessari a Conte.
Il Senato e’ composto da 320 membri, la maggioranza assoluta è quindi di 161, ma per la fiducia basta la maggioranza relativa, ovvero che i Sì superino i No, anche di un solo voto.
In concreto: il centrodestra voterà No, il centrosinistra + M5s e altri voterà Sì e i renziani si asterranno. Quindi Conte vincerà per circa 15 voti.
Una volta le astensioni erano computate come voti contrari, da qualche tempo non più.
Passiamo al concetto di maggioranza assoluta: necessitano 161 voti se fossero tutti presenti, ma se per ipotesi gli assenti fossero 10 si deve fare un semplice calcolo: 320 – 10 = 310 e la maggioranza assoluta scende a 156.
Quindi se il governo arrivasse a 156 avrebbe sia la maggioranza relativa che quella assoluta.
Quindi Renzi racconta balle quando parla di 161, sapendo che qualche malato c’e’ e che il quorum sarà più basso.
Questo per chiarezza.
(da agenzie)
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