IL “CHE FAI MI CACCI” DI RENZI E’ UNA PENOSA IMITAZIONE DEL LESSICO DEL RIMPIANTO GIANFRANCO FINI
SOLO UN GOVERNO RENZI-SALVINI POTREBBE ESSERE PIU’ UMORISTICO
Più divertente di Gasparri e della Santanchè che contestano il cachet sanremese di Benigni dall’alto dei milioni pubblici incassati in anni di onorevolissima carriera, o della Meloni che accusa le Sardine di violenza verbale, che è un po’ come se Schwarzenegger accusasse chiunque di averci dato troppo dentro con gli steroidi, c’è la faida in corso tra renziani ed ex tali, che vede contrapposti in rete i petali del Giglio Magico rimasti nel Pd e quelli che sono rimasti nei pressi dello stelo, il quale si erge poderoso imitando il lessico del rimpianto Gianfranco Fini: “Che fai, mi cacci?”. Naturalmente il paragone è forzato, perchè uno dei due è un rispettabile uomo di centrodestra che ha tentato senza riuscirci di cambiare in profondità il proprio partito, e l’altro è Gianfranco Fini.
Ma vedere su Twitter la Morani che accusa Nobili difeso da Scalfarotto che al mercato mio padre comprò ha un che di così tragicamente comico che solo un governo Renzi-Salvini potrebbe superarlo.
Infatti ci stanno lavorando manco tanto in segreto. A nome della satira, grazie.
(da “La Repubblica”)
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