IL CHIOSCO SULLA SPIAGGIA IN SARDEGNA CHE RIFIUTA I PAGAMENTI ELETTRONICI: “TANTO LA MULTA E’ DI SOLI 30 EURO”
LA RAGAZZA CHIAMA LA GUARDIA DI FINANZA… UNO STATO RIDICOLO CHE FA LE LEGGI MA NON PENE ADEGUATE: SEI MESI DI CHIUSURA FORZATA E LA FINISCONO DI ROMPERE I COGLIONI
«Chiama pure la Finanza, tanto sono 30 euro di multa più il 4% di quello che dovevi prendere». Dal 30 giugno per le attività commerciali è obbligatorio consentire i pagamenti con il Pos, ma molti non si sono ancora adeguati e non sembrano intenzionati a farlo.
Lo ha provato sulla sua pelle Rita Capparelli, a Stintino, in Sardegna, che ha denunciato quello che le è successo su TikTok.
Non solo non le è stato possibile pagare una bottiglietta d’acqua con carta, ma lei e il suo compagno hanno dovuto usare i contanti anche per i lettini e l’ombrellone, per un totale di oltre 100 euro.
Il confronto con il commerciante
Capparelli dichiara che era già innervosita dal non aver potuto pagare elettronicamente ombrellone e lettini, e proprio per quello aveva scelto, per acquistare l’acqua, un chiosco diverso da quello del suo stabilimento. Quando alla richiesta del Pos le è stato risposto picche, Capparelli ha preteso di parlare con il titolare, che le ha detto di andare a cercare un altro chiosco.
A quel punto l’influencer ha chiamato la Guardia di Finanza ha denunciato il fatto. Come il commerciante già sapeva, gli verrà comminata una multa di 30 euro, a cui si somma il 4% della transazione negata; lo standard previsto per questo tipo di infrazione.
(da agenzie)
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