IL COMUNE LEGHISTA DI GENOVA FINANZIA LO SHOW DELLO SCRITTORE CHE SCHERZA SULLE DONNE SFREGIATE CON L’ACIDO
IL MUNICIPIO SUPPORTA L’EVENTO CONTRO LA LEGGE SULLO STALKING, SIAMO PROPRIO ALLA FRUTTA… SECONDO L’AUTORE LA LEGGE SULLO STALKING DANNEGGIA PERSONE INNOCENTI E LE VITTIME SAREBBERO GLI UOMINI
Il caso di Elisa Pomarelli strangolata a Piacenza da un simil Rambo che non poteva accettare un rifiuto è l’ultimo caso. L’ultimo di una serie infinita di donne vittime di uomini.
Che le leggi sullo stalking siano diventate arma di distrazione di massa da parte di donne astute e spregiudicate con la complicità di una classe forense che guadagna su queste vicende è invece la tesi di uno scrittore blogger genovese Davide Stasi creatore di un sito, pagina Facebook e libro intitolati Stalker sarai tu.
Fin qui nulla di troppo insolito visto quello che circola on line.
Il caso nasce nel momento in cui queste tesi trovano l’appoggio ufficiale del Comune guidato dal sindaco Marco Bucci di Genova e addirittura il supporto finanziario del Municipio di Levante, quello guidato da Francesco Carleo, Fratelli d’Italia, già denunciato in procura dal M5s per i suoi post inneggianti al fascismo e per questa ragione indagato per apologia di fascismo.
I loghi del Comune e del Municipio compaiono (assieme a quelli della fantomatica Lega degli uomini d’Italia e Papà separati Liguria sul manifesto che pubblicizza questo evento: il 20 settembre alle ore 17.30 nel Castello di Nervi sulla passeggiata Anita Garibaldi Davide Stasi presenta l’evento “Apertitivo con lo stalker. Come incastrare un uomo a norma di legge. Tre spiragli: visioni alternative su uomini e donne”.
Tra i post di Stasi sulla usa pagina Facebook anche uno agghiacciante con il quale scherza su Lucia Annibali, la donna sfregiata con l’acido dal compagno e divenuta un simbolo delle donne vittime di violenze.
Stasi spiega nella sua pagina che la legge anti stalking “ Nella maggioranza dei casi ha danneggiato in diversa misura persone innocenti, o persone perseguibili per altri reati che non gli atti persecutori. Non solo ma secondo lui la legge sarebbe stata concepita “essenzialmente per rispondere a una pressione proveniente dalla cronaca, dalle rappresentazioni mediatiche, dalla necessità di acquisire consenso politico ed elettorale e dall’esigenza di alimentare un ricco business legato alle cause di separazione e ai cosiddetti “centri antiviolenza”.
Stasi cita poi una non meglio precisata indagine via internet dalla quale emergerebbe che: “Tre uomini su cinque vittime di stalking, sette su dieci di violenza fisica, quattro su cinque di violenza psicologica ed economica e due su cinque di violenza sessuale. Con una proiezione sul livello nazionale stimata in quasi 8 milioni di uomini vittime di violenza per mano femminile”.
Tesi sulle quali, evidentemente, il Comune di Genova concorda.
Sui social sono già partite le prime richieste al sindaco di disconoscere l’evento. Fra queste quelle di un gruppo di avvocatesse. Ad esempio Alessandra Volpe, penalista e membro del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova.
(da “La Repubblica”)
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