IL COMUNE LEGHISTA DI LODI SI RIMANGIA LA DISCRIMINAZIONE DEI BIMBI IN MENSA
DOPO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE, CANCELLATE LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO CHE PENALIZZAVANO I CITTADINI STRANIERI… OVVIAMENTE NESSUNO AL GOVERNO HA PENSATO DI COMMISSARIARE LA SINDACA
Il Comune di Lodi ha cancellato le modifiche al regolamento che rendevano più difficile ai cittadini extra comunitari di accedere ai servizi agevolati, come la mensa. L’amministrazione guidata dal sindaco leghista Sara Casanova si adegua alla decisione del Tribunale di Milano.
“Con una votazione terminata all’alba di stamattina (alle 4.55) il Consiglio Comunale di Lodi ha dato adempimento all’ordine del Tribunale di Milano e azzerato le modifiche al regolamento che imponevano ai cittadini stranieri la presentazione di documentazione aggiuntiva dei paesi di origine per accedere alle tariffe agevolate per le prestazioni sociali” spiegano le associazioni che hanno seguito la vicenda fin dal primo momento, il Coordinamento Uguali Doveri, Asgi e Naga.
Le modifiche agli articoli 8 e 17, che erano state introdotte nell’ottobre 2017, sono state integralmente cancellate e la situazione è quindi tornata ad essere quella che è sempre stata: ciascun cittadino di Lodi potrà accedere alle tariffe sulla base del proprio Isee e italiani e stranieri tornano ad essere trattati in maniera uguale: uguali nel dovere di fornire alla pubblica amministrazione tutte le notizie richieste sui loro redditi e patrimoni; uguali nella soggezione a verifiche, ma uguali prima di tutto nel diritto di accedere alle prestazioni sociali senza essere vittime di pretese irragionevoli e, soprattutto, contrarie alla legge dello Stato.
“Si chiude così ufficialmente la triste vicenda della discriminazione che ha portato Lodi alla ribalta nazionale, che ha portato i bambini a doversi dividere tra chi mangiava in mensa e chi no, tra chi saliva sullo scuola bus e chi andava a piedi, riproducendo immagini che speravamo di veder relegate allo scorso secolo – scrivono le tre associazioni – Spiace che la Giunta comunale, anzichè cogliere l’occasione per superare definitivamente le fratture da lei stessa create e anzichè prendere atto delle approfondite motivazioni fornite dal Tribunale (confermate ieri da analoga decisione del Tribunale di Bergamo) abbia continuato a prendersela con presunte ‘strumentalizzazioni’ e abbia deliberato di proporre appello, procrastinando così di anni la formale chiusura della vicenda”.
(da “Huffingtonpost”)
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