“IL CONDONO AI NO VAX È FIGLIO DI UNA CULTURA ANTISCIENTIFICA E COMPLOTTISTA”: IL VIROLOGO FABRIZIO PREGLIASCO TUONA CONTRO IL GOVERNO CHE HA ANNULLATO LE MULTE A CH HA DECISO DI NON VACCINARSI IN PANDEMIA, NONOSTANTE L’OBBLIGO
“NON MI STUPISCE. È IN LINEA CON LA POLITICA PORTATA AVANTI DAL CENTRO DESTRA DURANTE LA PANDEMIA CAVALCANDO LA PROTESTA CONTRO LOCKDOWN E GREEN PASS. DANNO UN MESSAGGIO PERICOLOSO ANCHE A CHI SI È VACCINATO E ALIMENTA LA DIFFIDENZA NEI CONFRONTI DEI VACCINI”
Per chi ha subito le aggressioni dei no vax, come il virologo e direttore sanitario del Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, «questo condono a favore di chi non si è vaccinato contro il Covid lascia l’amaro in bocca. Perché è come voler premiare chi ha seguito preconcetti antiscientifici esponendo al rischio anche il resto della popolazione. Ma è una decisione che non mi sorprende».
Come mai?
«Perché è in linea con la politica portata avanti dal centro destra durante la pandemia cavalcando la protesta contro lockdown e green pass. Tra le tante cose per cui i partiti di maggioranza sono stati votati c’è anche questo aspetto. Che a sua volta è figlio di una cultura complottista e antiscientifica che serpeggia tra le fila di una certa politica».
Qualche esempio?
«Esemplare è l’approvazione della legge che stanzia un gruzzolo di milioni per la “mototerapia”, che sarà anche divertente ma non ha alcun fondamento scientifico. E basti pensare anche alla commissione d’inchiesta parlamentare che si è voluta concentrare solo sulle misure adottate a livello nazionale portando in audizione anche nani e ballerine. Come il poliziotto sindacalista, per il quale, salvo una, le bare trasportate dai camion a Bergamo erano per il resto vuote».
Ma che messaggio arriva agli italiani con questa rinuncia a riscuotere le multe?
«Un messaggio pericoloso che crea negatività anche in chi si è vaccinato, perché purtroppo i vaccini sono vittime del loro successo. Nel senso che quando riducono o eliminano il problema molti credono siano superflui. E magari attivano quel mormorio sulla loro pericolosità basandosi sul numero delle reazioni avverse che, quando parliamo di quelle importanti, quasi mai sono correlabili alla vaccinazione. Ad alimentare la diffidenza nei confronti dei vaccini anti-Covid c’è anche il fatto che si è riusciti a produrli in poco tempo. Ma chi lo afferma ignora che la tecnica dell’Rna messaggero era già stata messa a punto da tempo. E poi basti vedere Trump, che prima di contestarli li ha finanziati come pochi altri».
La bozza del Piano pandemico presentata circa un anno fa è stata ritirata perché riproponeva lockdown e mascherine. Siamo certi che non serviranno in futuro?
«No perché le misure devono essere valutate a seconda del livello di emergenza. Ma è sempre la sensibilità politica a decidere se debba prevalere la tutela sanitaria, l’economia, piuttosto che escludere le problematiche psicosociali derivanti dall’isolamento. Certo è che in Svezia dove si è chiuso molto in ritardo si sono avuti molti più morti rispetto ai paesi limitrofi».
Per l’Oms una nuova pandemia in futuro non è una probabilità ma una certezza. Siamo preparati?
«Messaggi ambigui come quello lanciato sui vaccini anti-Covid non aiutano. Per affrontare le nuove emergenze occorrerà basare comunicazione e decisioni sui dati scientifici, sapendo che questi possono modificarsi ed esigere cambiamenti di rotta. Perché la scienza insegue la natura, ma noi poi dobbiamo seguire la scienza se non vorremo farci travolgere da nuove tragedie».
(da agenzie)
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