IL CRIMINALE TRUMP SPEGNE I SATELLITI USA E PUTIN FA STRAGE DI CIVILI NEL DONETSK: DECINE DI MORTI SOTTO LE BOMBE DI MOSCA
L’ARMATA ROSSA APPROFITTA DELLA CARENZA DI MISSILI ANTIAEREI E DELLA MANCANZA DELLE INFORMAZIONI FORNITE DALL’INTELLIGENCE AMERICANA… MACRON ACCELERA: “SUBITO I RINFORZI ALLE TRUPPE DI ZELENSKY”
Il blocco degli aiuti militari americani voluto da Donald Trump sta creando una profonda crisi morale e materiale nel fronte ucraino. I russi attaccano, approfittano della carenza di missili antiaerei e munizioni nel campo avversario e soprattutto adesso sanno che gli ucraini sono più «ciechi»: la mancanza delle vitali informazioni fornite dall’intelligence americana offre un forte vantaggio a Mosca.
Al momento, lo stato maggiore ucraino cerca di sopperire alla mancanza ricorrendo a quelle europee, specie da Francia, Germania e Gran Bretagna, ma a Kiev nessuno nasconde che la situazione sul terreno sta diventando molto difficile. Gli scontri più gravi avvengono oggi nella regione russa di Kursk, dove gli ucraini sembrano alla vigilia di una generale ritirata dalla zona occupata lo scorso agosto, e nel Donbass conteso sin dal 2014.
Per comprendere la gravità del quadro è utile ricordare gli eventi degli ultimi anni. Nel 2014 la Russia ha invaso la Crimea e fomentato una rivolta armata di separatisti nel Donbass che nel 2020 gli garantiva il controllo di circa il 10 per cento del territorio ucraino così come definito al momento della sua indipendenza dall’ex Unione Sovietica nel 1991.
La drammatica invasione ordinata da Putin il 24 febbraio 2022 permise ai russi di occupare oltre il 30 per cento del Paese: per un attimo a marzo sembrava potessero prendere la stessa Kiev. Ma gli ucraini reagirono con coraggio e determinazione generosa: già ai primi di aprile erano stati in grado di respingere l’assedio attorno alla capitale. Poi la zona occupata si ridusse all’attuale circa 20 per cento grazie alla controffensiva ucraina nell’autunno 2022, che permise di liberare la regione di Kharkiv sino al Lugansk settentrionale, oltre alla zona di Kherson e ampie aree sul fronte di Zaporizhzhia.
Le cronache dai campi di battaglia continuano a indicare il saliente di Pokrovsk, nel Donetsk, come uno dei più sanguinosi, dove però gli ucraini, dopo le continue e lente ritirate da oltre un anno a questa parte, negli ultimi giorni hanno guadagnato alcune posizioni. Lo stato maggiore di Kiev ammette di essere a corto di soldati e cerca di sopperire ricorrendo massicciamente all’utilizzo di droni di ogni tipo.
(da agenzie)
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