IL FASCINO DISCRETO DELL’ALTA BORGHESIA
CENA DI GALA A 500 EURO PER FINI CON 700 VIP … ORA CHE INTERESSI SI RAPPRESENTERANNO? VIENI A UNA CENA A 30 EURO COI PRECARI, I PENSIONATI E I LAVORATORI A REDDITO FISSO NELLA PERIFERIA GENOVESE? TI ASPETTIAMO GIANFRANCO…
Nella cornice di Palazzo re Enzo, a Bologna, patrocinata da “Fare Futuro”, fondazione coordinata da Adolfo Urso, si è tenuta una cena di gala in onore di Gianfranco Fini. I settecento invitati che hanno aderito all’invito hanno versato la modica somma di 500 eurini per cenare con il leader della disciolta AN, ma Urso ha assicurato che “sono stati staccati assegni ben più consistenti” da parte di molti dei presenti per finanziare la Fondazione culturale.
Nel Salone delle Feste c’era la “Bologna bene”, quella che conta e che già sente “profumo” di affari con l’avvento del nuovo Centro, rappresentato dalla vittoria annunciata del Popolo della Libertà …anche se il popolo in questa occasione è rimasto fuori dall’uscio. Promotori dell’evento Anna Maria Bernini, avvocato e docente universitario, figlia dell’ex ministro, Nicoletta Pavarotti e l’imprenditore Rosario Cancila. Tra i tavoli spiccano le presenze di Catia Polidori, presidente dei giovani Confapi, gli industriali Antonio Berloni, Maurizio Campiverdi, Marilena Ferrari, Gastone Bertozzini e il costruttore Paolo Pizzarotti. E ancora: Gianguido e Daniele Furlanetto (Furla) e Paolo Gerani ( Iceberg). Senza dimenticare il mondo delle professioni: Lucio Strazzari, presidente degli avvocati, Gianfranco Tomassoni, presidente dei commercialisti, Maria Luisa Cenni, rappresentante dei notai.
A completare il quadro del jet set bolognese, la sfilata delle nobiltà locali: la principessa Claudia Hercolani, la marchesa Margherita di Canossa, i marchesi Petra e Ippolito Bevilacqua, la duchessa Nicoletta Maresca di Serracaprioli.
Il menù era adeguato al momento di crisi economica delle famiglie italiane, spesso ricordato da Fini in questi giorni di campagna elettorale: passatello in ristretto di cappone, timballo di lasagnette con speck e finferli, filetto di vitello e creme caramel, il tutto accompagnato da una selezione di vini pregiati ( drumo e gavi ).
Brindisi finale alla futura vittoria elettorale, poi esibizione del soprano Cecilia Gasdia che ha cantato varie “arie” liriche.
L’alta finanza bolognese ha trovato il futuro interlocutore, in fondo da Prodi a Fini il passaggio non è traumatico (sempre bolognesi sono) e poi …gli affari sono affari…basta tutelarli con le persone giuste al posto giusto. Honni soit qui mal y pense, dicono in Francia….
Certamente sono ambienti sensibili a interventi a favore delle fasce più deboli, alla stabilizzazione del precariato, all’aumento delle pensioni sociali, a porre un freno al degrado delle periferie urbane, all’affermarsi della meritocrazia invece che al pizzino, all’essere più che all’avere, alla spiritualità più che all’economicismo, al contenimento dei prezzi più che alle speculazioni.
In fondo un “politico” deve sapersi muovere come il “pesce nell’acqua”, diceva qualcuno e certamente Fini ha saputo trovare le “parole giuste” per rassicurare i convenuti che con 500 eurini hanno fatto un “buon investimento” per il futuro…ci sarà sempre per loro un angelo ( anzi un Gianfranco) in paradiso.
E se un giorno, ritornando sulla terra, si ricordasse che il partito cui ha aderito correndo a perdifiato per arrivare stavolta primo non si chiama ” Aristocrazia della Libertà ” bensì “Popolo della Libertà “, saremo lieti di organizzargli una cena rustica a 30 eurini con tanti giovani precari e disoccupati, lavoratori a reddito fisso e pensionati, universitari che si mantengono agli studi con lavori in nero, semplici impiegati e segretarie sfruttate, operai e coppie di “bamboccioni” che non riescono a pagarsi il mutuo casa e non si possono sposare, piccoli commercianti e infermiere, famiglie che aspettano da anni una casa popolare e altre con figli con handicap… un’altra Italia forse, ma quella che lavora e produce in silenzio, e che conosce il valore della parola “dignità ” e “coerenza”…
Ti aspetto Gianfranco, prenoto una trattoria nella periferia genovese…magari con un bel menu a base di trofie al pesto e ravioli al ragù…cima alla genovese e torte assortite di verdure…una cena conviviale e popolare…magari qualche salsiccia alla brace…un po’ pesante, ammetto, ma genuina come gli uomini e le donne che troveresti ad aspettarti…
Ah, se proprio devi portarti Urso…digli almeno per l’occasione di togliersi il cerone…
non ci sarà la TV…non serve apparire…da noi conta l’essere…
Leave a Reply