IL FINANCIAL TIMES PRESENTA LUIGI IL MODERATO
IL QUOTIDIANO BRITANNICO PUBBLICA UN PROFILO DEL LEADER M5S
Luigi Di Maio è “il vincitore delle elezioni politiche italiane” e “giovani, poveri e gli italiani del meridione in maniera sproporzionata si sono accodati dalla sua parte, sulla base della promessa di fermare la corruzione, le politiche di austerity dell’Ue, e altre misure in favore degli oppressi”.
Così il Financial Times dedica un profilo a Luigi Di Maio.
“A differenza dell’altro vincitore del voto populista, Matteo Salvini, Di Maio ha cercato di guidare i 5 Stelle verso posizioni più moderate, in particolare sull’euro. Si incontra regolarmente con leader industriali e ambasciatori europei, ed è volato anche a Londra per rassicurare gli investitori”, scrive il quotidiano.
“Di Maio potrebbe essere solo l’ultimo leader italiano a fare promesse irrealistiche a una generazione e a una regione (quella meridionale, ndr) che cercano disperatamente un cambiamento. Ma questa volta gli elettori gli hanno dato il beneficio del dubbio di poter diventare il primo premier dall’impoverito Mezzogiorno sin dal 1989”.
Il Ft ricorda l’infanzia e l’adolescenza di Di Maio, nato e cresciuto a Pomigliano d’Arco, e la sua rapida e per certi versi accidentale ascesa ai vertici della politica italiana.
“I leader M5S videro subito in lui il perfetto frontman con cui cercare di passare da un’opposizione arrabbiata a un potenziale partito di governo. Impeccabilmente vestito, in giacca e cravatta, si cade raramente in polemiche insulse e insultanti per le quali era noto il Movimento”
“L’onorevole Di Maio — conclude il quotidiano britannico – ha fatto alcune gaffe di alto profilo, come quando ha detto che il dittatore cileno Augusto Pinochet era venezuelano, e occasionalmente usa il congiuntivo in modo errato. Ma sfidarlo su grammatica e storia sa di elitarismo. Nessun altro attacco gli è rimasto addosso, [anche se] alcuni sostengono che sia il burattino del signor Grillo”.
(da “Huffingtonpost”)
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