IL FLOP DELL’ANTICIPO PENSIONISTICO (APE SOCIAL E VOLONTARIA)
IN UN ANNO NEANCHE UN ASSEGNO PAGATO DALLO STATO, PESANO I RITARDI DEI DECRETI ATTUATIVI
Da quando è entrato in vigore l’anticipo pensionistico (con la legge di Bilancio dell’anno scorso) lo Stato non ha “staccato” neanche un assegno. Un flop in piena regola, quello dell’Ape, sia Social che Volontaria.
Ne scrive Enrico Marro sul Corriere della Sera.
L’Ape, Anticipo pensionistico, diventato legge un anno fa con la manovra di Bilancio e che doveva scattare dal primo maggio 2017 non ha ancora messo in pagamento un assegno, nè nella versione «sociale», interamente a carico dello Stato e riservata alle categorie più deboli, nè in quella «volontaria», rimessa alla libera valutazione dei lavoratori.
Secondo il Corriere, i ritardi dei decreti attuativi e i severi criteri di accesso determineranno per il 2017 l’ammissione all’Ape social solo per 18mila persone che ne hanno fatto richiesta, stando a quanto riportato da uno studio della Cgil su dati Inps.
Se si allarga l’analisi anche ai lavoratori “precoci”, la Cgil calcola che lo Stato spenderà quest’anno circa mezzo miliardo in meno di quanto stanziato: circa 90 milioni per l’Ape sociale, contro i 300 stanziati; e 56 milioni contro i 350 destinati ai “precoci”. Il risparmio totale è di 504 milioni.
Ai quali, continua la ricerca della Cgil, se ne aggiungeranno 554 nel 2018, sempre rispetto alle risorse stanziate. Questo perchè nel 2017 verranno accolte in tutto, tra Ape sociale e «precoci» solo 31.290 domande, meno della metà delle 66mila presentate all’Inps e circa la metà delle 60mila che il governo aveva stimato un anno fa.
(da “Huffingtonpost”)
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