IL GESTO DELLE MANETTE CHE GIARRUSSO DOVEVA FARE AI LEGHISTI INVECE CHE AI DEM
COSA NON SI FA PER MANTENERE UNA POLTRONA
Il senatore del M5S Mario Michele Giarrusso ha fatto il gesto delle “manette”, incrociando i polsi, verso i senatori dem che lo stavano contestando fuori dell’Aula della Giunta per le Immunità a Sant’Ivo alla Sapienza.
E la protesta, contro il pentastellato che poco prima aveva detto “Io non ho i miei genitori agli arresti domiciliari”, si è subito accesa.
“Un secondo dopo aver salvato Salvini, Giarrusso dei 5Stelle riscopre il più becero giustizialismo e ci mostra il segno delle manette, l’idea più barbara possibile che esista del confronto politico. Gli alleati sono sempre innocenti, gli altri in galera. Dr. Jekyll e Mr. Hyde”, scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera. Oggi anche il consigliere laziale del MoVimento 5 Stelle Davide Barillari ha pubblicato una vignetta con le manette in riferimento ai genitori di Renzi.
Il clima ha cominciato a surriscaldarsi con l’arrivo, intorno alle 15, di una pattuglia di senatori del Pd. Sono venuti per attaccare vis a vis i senatori grillini che a loro detta stanno salvando Salvini per ordine di Casaleggio.
A guidare il plotone ci sono Simona Malpezzi e Teresa Bellanova, gli altri le seguono a qualche metro di distanza. Col passare dei minuti i senatori democratici diventano tanti, una trentina almeno. Le parti sono ribaltate.
I dem sono in piazza a gridare ‘onesta’, onesta”; i grillini sono dentro che votano e salvano Salvini dal processo Diciotti. Quando i senatori cominciano a uscire alla spicciolata, i senatori del Pd alzano voce e cartelli. Risparmiano Gasparri, De Poli, perfino Pillon. La loro protesta e le loro urla sono tutte per i pentastellati e in particolare per Mario Giarrusso.
Il senatore siciliano attende sull’uscio che si liberino le telecamere, alle prese con Gasparri. Attende di entrare in scena e intanto si accorge dei democratici che lo insultano. “Sei un burattino”, “vergognati”, “ti piace la poltrona eh?”, “restituisci tutto lo stipendio”.
E tanto altro. Lui sorride, spavaldo. Poi si volta e fa il gesto delle manette verso i colleghi del Pd.
Un gesto squallido da parte di chi ha la coda di paglia: con un sequestratore di persone aveva avuto l’occasione di schierarsi per la legalità e non lo ha fatto.
Con i familiari di un esponente politico di minoranza è facile fare i bulli, con un vicepremier ci vogliono le palle e una coerenza che pochi hanno.
Più facile fare i servi sciocchi.
(da agenzie)
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