IL GIOCO DELLE PARTI: LA RUSSIA FA FINTA DI INDIGNARSI MA HA SPENTO LE DIFESE MISSILISTICHE DURANTE IL BLITZ DEGLI USA
I MISSILI CRUISE TOMAHAWK POTEVANO ESSERE INTERCETTATI DAI SISTEMI S-300 SOVIETICI CHE PROTEGGONO LO SPAZIO AEREO SIRIANO… MA DOPO CHE GLI AMERICANI AVEVANO AVVISATO I RUSSI DELL’ATTACCO, SONO STATI SPENTI DAI RUSSI PER NON OSTACOLARLO
Dopo il raid sulla base siriana di Shayrat la Russia ha annunciato il suo “ritiro” dal meccanismo di coordinamento che serve a evitare incidenti con gli aerei americani che compiono bombardamenti sui gruppi jihadisti. Il meccanismo, scambio di informazioni in un centro ad Amman, era stato istituito dopo l’intervento di Mosca in Siria del settembre 2015.
Il meccanismo serve a evitare che si “ingaggino” a vicenda durante missioni ravvicinate. Ma serve soprattutto a evitare che i sistemi anti-aerei russi, i potenti S400 e S300, mettano nel mirino gli aerei statunitensi.
Questi sistemi individuano automaticamente tutti gli aerei della Nato come “nemici” e li “puntano”. Il meccanismo serve anche a bloccare questi automatismi.
Il raid di questa notte è stato condotto da missili Cruise Tomahawk, in teoria intercettabili dai sistemi S-300 che coprono tutto lo spazio aereo siriano e oltre.
Sono stati spenti dopo che la Casa Bianca aveva avvertito il Cremlino del blitz imminente.
Non è chiaro invece se i meno potenti Sm-6 di difesa ravvicinati della base abbiano reagito, ma alcune foto diffuse da media filo-russi li mostrano intatti.
Se così fosse vuole dire che il raid non voleva essere troppo devastante ed è stato calibrato per lasciare margini di trattativa sia ad Assad che a Putin.
Giordano Stabile
(da “La Stampa”)
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