IL GOVERNO LIQUIDA COME UTOPIA LE PENSIONI DI BOERI: TOGLIEVA QUALCHE EURO AI RICCHI PER DARLI AI POVERI
L’INPS PROPONE 500 EURO AGLI OVER 55 CHE HANNO PERSO IL LAVORO, RENZI SE NE FOTTE, PREFERISCE NON SCONTENTARE CHI PRENDE 5.000 EURO DI PENSIONE SENZA AVER VERSATO I CONTRIBUTI RELATIVI
L’imbarazzo iniziale. Poi i contatti e le telefonate, per tutto il pomeriggio, tra Palazzo Chigi e ministero del Lavoro. Al centro dei colloqui, il problema di come gestire la decisione presa, a sorpresa, dall’Inps di pubblicare un dossier di 69 pagine con proposte dettagliate sulle pensioni. Alla fine, alle 8 sera, dal governo arriva la stroncatura, senza se e senza ma, del piano redatto da Tito Boeri.
“La riforma delle pensioni — scrive il ministero del Lavoro – è stata rimandata. Il piano illustrato da Stefano Boeri contiene misure utili come la flessibilità in uscita, ma ne contiene altre che mettono le mani nel portafoglio a milioni di pensionati”. Punto.
Il governo non lascia spazio alla trattativa, non ci saranno ripensamenti. E in realtà , un vero e proprio dialogo tra esecutivo e Inps non è mai iniziato. Anzi.
Riavvolgendo il nastro, è necessario ricordare che Boeri aveva depositato le sue proposte sul tavolo di Palazzo Chigi nel giugno scorso ma queste sarebbero state riposte in un cassetto.
E adesso, che il presidente dell’Inps ha deciso di mettere a disposizione di tutti i cittadini il documento, è arrivata la bocciatura totale.
“Dobbiamo dare fiducia agli italiani. Se metti le mani sulle pensioni di gente che prende 2000 euro al mese — ha spiegato Matteo Renzi nel libro di Bruno Vespa – non è una manovra che dà serenità e fiducia. Per carità , magari è pure giusto a livello teorico. Ma la linea della legge di stabilità è la fiducia, la fiducia, la fiducia. E, dunque, non si tagliano le pensioni (dei ricchi)”.
Dalla sede dell’Inps, fanno sapere, di aver pubblicato il documento per fare “un’operazione di trasparenza”, ma nei palazzi del governo non hanno gradito.
Tanto che la pubblicazione delle 69 pagine, apparse sul sito dell’istituto sotto la voce “Non per cassa ma per equità ”, ha creato non poca irritazione dalla parti del ministero del Lavoro, che prima ha accolto la notizia con freddezza e poi a tarda sera ha sferrato il colpo.
Secondo qualcuno, il presidente dell’istituto previdenziale non si sarebbe rassegnato all’assenza, nella legge di stabilità , di misure sulle pensioni.
E adesso il tentativo, seppur velato, sarebbe quello di attirare l’attenzione per far sì che alcune delle sue proposte si trasformino in emendamenti durante il dibattito parlamentare.
È la riprova di un rapporto quasi logorato e di una diversità di vedute sempre più profonda. Non a caso, Boeri, commentando la legge di stabilità approvata da Palazzo Chigi, aveva insistito sulla necessità di tagliare del 50% i vitalizi dei politici e aveva fatto presente che sulla vicenda esodati ci sarà uno strascico.
Palazzo Chigi era stato informato della decisione di mettere online il testo, corposo e articolato. Fonti del governo dicono che si tratta di una scelta concordata. Comunque sia, ciò non ha evitato la stroncatura. E sembra invece che il dicastero guidato da Giuliano Poletti non ne sapesse nulla. Si può pensare semplicemente a un cortocircuito comunicativo. Poco cambia.
Il punto è che da mesi Inps e governo praticamente non si parlano. Tra Boeri e Renzi è gelo.
E anche tra Boeri e Poletti. Basti pensare ai toni utilizzati nella nota diffusa dal ministero.
“Le nostre proposte sono rimaste inascoltate”, spiegano fonti vicine al documento stilato dall’Inps.
Eppure “per delicatezza – spiegano le stesse fonti – abbiamo deciso di non pubblicare il testo prima dell’approvazione della manovra”.
Il report era stato consegnato infatti in formato cartaceo per evitare che un file potesse essere utilizzato più facilmente per la diffusione. Adesso però tutto è cambiato: “Il governo ha fatto le sue scelte e ha tenuto fuori le pensioni. Speriamo almeno in misure per la povertà “.
In pratica, da quando l’istituto di previdenza ha preso atto che nella manovra finanziaria non c’è traccia di misure sulle pensioni, ha deciso di rompere gli indugi e di cambiare tattica.
Il solco, a questo punto, sarà sempre più profondo.
(da Huffingtonpost“)
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