IL GOVERNO NON GARANTISCE SICUREZZA: A MORTARA CAPOTRENO PRESA A SCHIAFFI DA UN PASSEGGERO CHE VIOLAVA IL DIVIETO DI FUMO
ARRIVATO IN STAZIONE, L’UOMO E’ FUGGITO PERCHE’ NON C’ERANO FORZE DELL’ORDINE A FERMARLO
Una capotreno è stata aggredita ieri sera su un convoglio della linea Milano-Mortara, che stava per arrivare a destinazione. La donna, di 48 anni, è intervenuta per chiedere a un passeggero di spegnere la sigaretta.
Il giovane si è rifiutato, ha risposto in malo modo e ha preso la capotreno a schiaffi. A quel punto dal convoglio la chiamata al 112. I carabinieri sono arrivati in stazione a Mortara ma l’aggressore ormai era riuscito a scendere e a fuggire.
Denunciano i sindacati: nell’ultimo anno si è registrato un preoccupante aumento delle aggressioni al personale di Trenord, con 44 casi denunciati da inizio anno. Lo conferma all’Adnkronos Christian Colmegna, segretario regionale della Fit-Cisl Lombardia. “Stiamo parlando – sottolinea il sindacalista – di episodi che vanno dalle aggressioni fisiche e verbali ai danneggiamenti del materiale ferroviario”.
Per far fronte a questa situazione, Trenord e i sindacati stanno valutando diverse misure. “Si sta ragionando – spiega Colmegna – sull’introduzione di squadre di supporto al capotreno e sull’uso di bodycam, strumenti che potrebbero avere un effetto dissuasivo”.
Il problema, prosegue Colmegna, è che spesso le conseguenze legali per gli aggressori sono minime. “C’è una mancanza di deterrenza immediata: chi viene fermato per un’aggressione viene spesso rilasciato subito, senza misure restrittive efficaci. Questo porta a situazioni paradossali, dove chi denuncia un’aggressione rischia di trovarsi nuovamente faccia a faccia con il suo aggressore, che potrebbe persino ricordarsi del volto o dell’indirizzo di chi lo ha denunciato”.
(da agenzie)
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