IL GRANDE BLUFF DI STEVE BANNON
SI PROPONE COME IL PUPARO DEI SOVRANISTI, MANIPOLATORE DELLE CAMPAGNE ELETTORALI
L’ex ideologo di Donald Trump, Steve Bannon, che è stato il regista della vittoria presidenziale americana rimettendo in auge la vecchia parola d’ordine America First, si aggira per l’Europa tentando di ripetere il successo con i neo-populisti del Vecchio continente.
Il suo obiettivo, oggi, è di divenire il puparo di Matteo Salvini e dei suoi alleati europei, da Viktor Orbà n a Marine Le Pen, collegandoli nella comune strategia dell'”internazionale nera” denominata “The Movement” (paradossalmente, lo stesso termine usato dalle nuove sinistre americane negli anni Sessanta).
Dopo essere stato allontanato dalla Casa Bianca perchè due narcisisti megalomani non potevano convivere sotto lo stesso tetto, l’ideologo nativista enuncia ora i cardini intorno a cui dovrebbero raggrupparsi i movimenti analoghi in giro per l’Europa.
Il suo obiettivo è conquistare la fiducia dei potenziali soci. Perciò ha spiegato in un’intervista apparsa ieri sulla grande stampa italiana quali sono le ricette per il futuro d’Europa che dovrebbero essere fatte proprie dai “suoi” movimenti.
Ha osservato che i 5 Stelle e Matteo Salvini rappresentano “l’intensità , il dinamismo, l’energia, l’entusiasmo, i giovani con la capacità di mettere insieme Nord e Sud, sinistra e destra, una forza più populista e una più nazionalista allo stesso modo di “Trump che lavora insieme a Bernie Sanders”.
Ha approvato il progetto dei due movimenti italiani al governo che tende a riformare l’Unione Europea per costituire “un’Unione di nazioni sovrane in cui ciascuna nazione dovrebbe avere la sua propria moneta”.
Quindi lo stratega è giunto alla conclusione di offrire a tutti i populisti d’Europa i suoi servizi: “Posso produrre analisi dei dati che individuano dove si trovano gli elettori per farli andare al voto. E posso fornire una war room a risposta rapida”.
Ecco che l’ideologo si rivela per quello per cui è effettivamente pronto: manipolare le campagne elettorali con l’uso dei Big Data, e agitare parole d’ordine in grado di evocare paure e guerre (war room) che poco hanno a che fare con idee e programmi politici.
I cinque stelle hanno il loro burattinaio nella Casaleggio Associati pronta a spiegare che cos’è la “democrazia informatica”. Salvini è bene che si metta sotto la protezione di un altro puparo che viene dall’America.
Più che un grande ideologo del populismo, ci sembra che Steve Bannon stia cercando un posto al sole importando in Europa il Grande Bluff dei Big Data che governano la sovranità popolare.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply