IL GRANDE RITORNO DELLE ESPULSIONI NEL M5S
PER DE FALCO PROBABILE IL PROVVEDIMENTO, PER NUGNES E FATTORI NON E’ DETTO, SI TEMONO I RICORSI, VISTO CHE IL M5S LI PERDE SEMPRE
La mail dei probiviri è partita anche se nessuno conferma di averla ricevuta. E con questa è scattato il conto alla rovescia per le espulsioni a 5 Stelle, anche se finora a rischiarla davvero è soltanto uno, ovvero Gregorio De Falco.
Gli altri, anche se non si sa esattamente quanti e chi siano i destinatari della missiva, sono in bilico.
I nomi dei dissidenti che si fanno sono i soliti: ci sono Paola Nugnes ed Elena Fattori, che minacciano di non votare i provvedimenti dei 5 Stelle e infatti ieri ha votato la fiducia alla manovra dicendo in un’intervista rilasciata ad Annalisa Cuzzocrea di Repubblica che questa sarà l’ultima volta
Scrive Repubblica che per loro, il capo politico 5 stelle Luigi Di Maio — in partenza a Capodanno per un ritiro montano di un giorno con Alessandro Di Battista — e i suoi luogotenenti, hanno in mente soluzioni molto diverse.
Anche se a tutti hanno mandato la stessa missiva, chiedendo «controdeduzioni» e dando dieci giorni di tempo per inviarle.
Il destino del parlamentare livornese sarebbe segnato. De Falco non ha votato neanche la fiducia sulla manovra. «Non viene alle commissioni, non avverte», si lamenta un collega di peso. Per lui sarebbe pronta l’espulsione. Studiata a lungo dai probiviri perchè sia inattaccabile dal punto di vista formale.
La paura dei ricorsi è alta, visto quelli persi in passato.
Ma la scelta di rinunciare a un candidato presentato come un fiore all’occhiello in campagna elettorale è ormai presa. Tanto più che gli attacchi non si fermano.
«La cosa che più mi preoccupa adesso – dice il comandante – è la legge sull’autonomia, perchè si tratta di una lesione dell’unità dello Stato».
Ma la mail dei probiviri è arrivata? «Mi sono arrivati un sacco di auguri di Natale, forse è lì sotto. Non guardo tutta la posta, quella che mi interessa magari arriva in altri modi, tramite raccomandata».
Non è improbabile che alla fine le sanzioni arrivino e non è improbabile che alla fine sia proprio De Falco a pagare il prezzo più alto, se non altro perchè si è messo spesso in polemica diretta con il capo politico Luigi Di Maio, che lo aveva scelto come candidato.
Del senatore i grillini temono la capacità di sollevare e convincere gli altri e per questo lo hanno eletto a nemico pubblico numero uno scatenando anche una macchina del fango sui suoi rimborsi in cui si è distinta come sempre Laura Castelli, che giusto l’altroieri ha dimostrato la sua clamorosa competenza in materia economica con le uscite sul non profit.
Sembra invece francamente improbabile che per gli altri succeda qualcosa perchè il M5S non ha alcun interesse ad inimicarsi chi strilla, urla ma alla fine vota a favore.
Almeno per ora
(da “NextQuotidiano”)
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