IL LATTE BLOCCA LA DIGESTIONE A SALVINI: INCONTRA I PASTORI MA NON CAVA UN RAGNO DA UN BUCO
HA PAURA PER IL VOTO DI DOMENICA E IL BLOCCO AI SEGGI, MA I PASTORI SI GIOCANO IL LAVORO (CONCETTO ESTRANEO AL FANCAZZISTA) E NON MOLLANO … IL TOUR TRA SELFIE E CONTESTAZIONI
In tour elettorale in Sardegna senza accordo sul prezzo del latte e con un bersaglio solo: il Pd. Matteo Salvini viene marcato a uomo dai pastori.
In mattinata lo raggiungono nella piazza di Ozieri quando ha appena terminato il comizio elettorale e nel pomeriggio li incontra in Prefettura a Sassari.
Gli occhi sono puntati sul voto regionale di domenica con il suo carico di ansia dal momento che in ballo ci sono parecchi voti dei pastori che possono tornare utili al centrodestra in un momento in cui il candidato di sinistra Massimo Zedda sembra essere in rimonta: “Qui in Sardegna la scelta è tra la Lega e la sinistra. Non ci sono altri”, dice.
E a questo punto incassa qualche contestazione, fischi e urla a cui risponde: “Faremo un parco per i comunisti. E poi sei mesi di servizio militare obbligatorio per imparare l’educazione”.
Il leader della Lega teme l’astensione, tanti allevatori in lotta hanno consegnato le tessere elettorali nei propri comuni e minacciano di non recarsi alle urne se il governo non chiuderà l’accordo sul prezzo.
La delegazione che lascia il palazzo della Prefettura è sconfortata: “Gli abbiamo consegnato la nostra proposta di 85 centesimi, ha detto che farà qualcosa, che parlerà ancora con gli industriali”. Per ora però sono solo dichiarazioni di intenti perchè tra le parti è un muro contro muro.
L’ala leghista del governo e la Regione lavorano per chiudere l’intesa anche con misure finanziarie a sostegno della filiera concordate con le banche, ma le proteste dei pastori non si fermano.
Il prezzo di 72 centesimi a litro come acconto non accontenta nessuno e a sud dell’isola questa mattina cinque pastori incappucciati hanno bloccato un camion, hanno aperto il rubinetto e versato sulla strada quello che qui viene chiamato “l’oro bianco”.
Nello stesso tempo, nel nord della Sardegna, Salvini si concede a una raffica di selfie: “Mettetevi in fila ordinati, sono qui per tutto il tempo che volete”.
Resterà con i suoi tifosi per un’ora e mezza, saluta e abbraccia.
I toni sono cambiati rispetto a quelli di giovedì scorso quando aveva detto che non si sarebbe alzato dal tavolo se prima il prezzo del latte non fosse salito a un euro.
E invece oggi ha dovuto ammettere quanto sia difficile: “Abbiamo fatto sedere pastori e industriali anche in tavoli separati, perchè il clima non era affatto buono”.
In uno dei principali caseifici della Sardegna, quello dei fratelli Pinna a Thiesi, l’attività è ripresa oggi a singhiozzo dopo essere stato presidiato giorno e notte dai pastori.
Due camion, però, ha raccontato l’amministratore Paolo Pinna, sono stati inseguiti e che gli autisti hanno dovuto chiedere ai carabinieri di essere scortati.
Su quella che ormai viene chiamata la ‘guerra del latte’ stanno indagando le forze dell’ordine su indicazione delle procure competenti. Non c’è tregua dunque e Salvini ha anche convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza perchè si può arrivare all’estremo gesto di bloccare i seggi elettorale.
(da “Huffingtonpost”)
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