IL MANDATO È TRATTO: È STATO RESPINTO L’EMENDAMENTO DELLA LEGA PER CONSENTIRE IL TERZO MANDATO PER I PRESIDENTI DI REGIONE, LA MAGGIORANZA SI SPACCA
NON POTENDO RICANDIDARSI, LUCA ZAIA DAL 2025 SARÀ IN LIBERA USCITA, E PER LA CLAUDICANTE LEADERSHIP DI SALVINI SARANNO GUAI
Respinto l’emendamento della Lega al dl elezioni sul terzo mandato per i governatori delle regioni. In commissione Affari costituzionali, dove il provvedimento è all’esame, si sono espressi contro la proposta di modifica leghista, Fratelli d’Italia e Forza Italia sostenuti da Pd, M5s, Avs. A sostegno della Lega ha votato Italia viva. Azione non ha partecipato al voto. In tutto ci sono stati 4 voti favorevoli, 16 contrari, un astensione e un non ha partecipato.
I quattro voti favorevoli all’emendamento sul terzo mandato per i governatori presentato dai leghisti al dl elezioni appartengono a Lega e Italia viva, mentre i 16 contrari sono di Fdi, Fi, Udc, Pd, M5S, Avs, un astenuto è di Svp mentre Azione non ha partecipato. La commissione prosegue con il voto degli emendamenti.
La Lega in mattinata aveva ritirato l’emendamento per introdurre il terzo mandato per i sindaci delle grandi città, ossia i Comuni con più di 15mila abitanti. Lasciando invece quello sui presidenti di regione.
Resta alta la tensione tra gli alleati. Il nodo della ricandidabilità degli amministratori, Luca Zaia in testa, ha creato più di un mal di pancia nella maggioranza con FdI e FI contrari. Alla riunione hanno partecipato anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e la sottosegretaria all’interno Wanda Ferro.
Per Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, è “evidente che stiamo assistendo ancora una volta a un gioco della destra sulla pelle delle istituzioni: emendamenti presentati, ritirati… non è rispettoso nei confronti dei cittadini e degli amministratori locali. In un provvedimento che doveva solo stabilire la data del voto delle elezioni amministrative si è cercato di fare una riforma pasticciata e parziale degli enti locali. Ci preoccupa questo approccio della destra che non cambia mai che non rispetta le istituzioni e faremo opposizioni molto dura”, commenta al termine dei lavori della Commissione Affari costituzionali in Senato.
E il deputato democratico Stefano Graziano su X commenta: “La coerenza puntigliosa e adamantina della Lega, come è noto, si limita alla Russia. Fuori dai confini di Putin si esercita tutta la libertà di Salvini” aggiungendo l’hashtag “La paura fa 90″ riferendosi al braccio di ferro in corso tra la premier e il vicepremier sulle prossime candidature alle presidenze regionali.
I senatori di Alleanza Verdi e Sinistra votano contro il terzo mandato ai governatori. E “siamo contrari anche a quello per i sindaci sotto i 15mila abitanti”, osserva il capogruppo di Avs in Senato Peppe De Cristofaro. Anche il Movimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali vota “decisamente no” all’emendamento della Lega sul terzo mandato ai presidenti di Regione, come ribadisce la senatrice Alessandra Maiorino.
(da agenzie)
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