IL MINISTRO DELLA PAURA ORDINA LA DEPORTAZIONE DI MASSA: VIA TUTTI I MIGRANTI DA RIACE
I RAZZISTI NON POSSONO SOPPORTARE UN MODELLO VINCENTE DI INTEGRAZIONE, DEVONO COLTIVARE L’ODIO
Una vergogna. Una deportazione con metodi che ricordano altre epoche non per combattere l’illegalità ma per mettersi di traverso a qualsiasi politica di integrazione.
Adesso con una delibera datata 9 ottobre, il ministero dell’Interno ha ordinato la chiusura di tutti i progetti legati all’immigrazione portati avanti a Riace. Tutti i migranti entro 60 giorni saranno trasferiti. Non si sa dove. Magari in mezzo alla strade
Quella che era considerata una città modello per l’integrazione viene quindi smantellata anche dopo l’arresto del sindaco (sospeso) Mimmo Lucano, in carcere con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Evidentissimo l’intento deI razzisti di rendere tutti clandestini, creare un esercito di disperati per poter cavalcare l’odio che tanto gli sta fruttando in termini elettorali.
Quanto ai maggiordomi grillini, sono diventati complici della peggiore politica xenofoba. Con buona pace di San Francesco.
Già nei mesi scorsi proprio il ministero aveva messo in dubbio la gestione dei migranti posta in essere da Lucano.
In generale i progetti Sprar vengono rinnovati ogni tre anni: nel caso di Riace si parla del triennio 2017-2019, ma già dall’estate scorsa il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per presunte anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione locale.
Un’immagine di disorganizzazione, confusione e dispersione di risorse, quella descritta dal Viminale, che non trova la minima rispondenza nelle parole dell’amministrazione e, in molti casi, dei beneficiari.
“Le irregolarità sono solo modeste e solo formali e non riguardano la qualità del progetto. Chiuderlo è una decisione spropositata”. Gianfranco Schiavone, vicepresidente Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), commenta ai microfoni di Radio Capital la decisione del Viminale di chiudere il progetto Riace. “Si contesta al comune di aver tenuto le persone troppo a lungo, ma lo ha fatto perchè erano soggetti vulnerabili. Aiutare le persone per il ministero è un’irregolarità ”
Il sindaco ricorda le due relazioni contraddittorie della Prefettura di Reggio Calabria. “Prima ci hanno elogiati e poi criticato. Tutto questo è assurdo”.
Il comune prepara il ricorso
A essere messa in discussione è tutto il “modello Riace”, quell’accoglienza diffusa che aveva rianimato un paese morente.
L’uso delle case vuote per ospitare gli stranieri e il mancato aggiornamento delle banche dati sono stati tra gli elementi più contestati dal Viminale. Ma il comune non ha intenzione di piegarsi e già prepara il ricorso al Tar che potrebbe sospendere la delibera.
(da Globalist)
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