IL “MITOMANE A 5 STELLE”: CHE SI FUMA DI BATTISTA?
“SCALFARI NON MI PUBBLICA, IL CAVALIERE MI DESIDERA”
A Eugenio Scalfari, che criticava Beppe Grillo, il simpatico e smanioso deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista rispose così, un giorno di novembre, su Facebook: “Mai una parolina sull’uso ad personam del potere da parte dei potenti, vero? Non sia mai! Il suo giornale mi rifiutò un reportage sulle violazioni dei diritti indigeni perpetrate da Enel in Guatemala”.
E poi: “Stavo in mezzo alla selva a supportare popolazioni autoctone millenarie che lottano per il bene comune e la madre natura. Ho scritto e inviato il materiale al giornale che lei ha fondato, Direttore. Nulla”.
E insomma Scalfari aveva niente meno che un Di Battista originale tra le mani, e non l’ha pubblicato. Pazzo.
Adesso il deputato del M5s, autore — si badi — del libro “Sicari a cinque euro” (Casaleggio e associati editore), dedicato alla sua esperienza guatemalteca (Scalfari non sa cosa si è perso), ha rivelato di essere stato avvicinato nei giorni scorsi da un emissario per conto del Cavaliere, il solito corruttore, sì, ma anche il solito scopritore di giovani talenti (vedi Van Basten e Kakà¡).
“Berlusconi mi vuole”, ha dunque spiegato Di Battista.
E insomma il Cavaliere, che ha gusto, ha ovviamente capito di che buona stoffa è fatto Di Battista.
“Ma io non mi faccio comprare”, ha rassicurato lui.
Pare tuttavia che Berlusconi, leggendo i giornali, il giorno dopo, cioè mercoledì mattina, abbia a un certo punto esclamato, seguendo la moda del momento: “Di Battista chi?”.
Così lui, venuto a saperlo, comprensibilmente c’è rimasto male.
Come “chi?”, io sono quello del Guatemala! Quello delle popolazioni millenarie!
Ed ecco dunque su Facebook, come per Scalfari che non lo pubblicava, un post anche per Berlusconi che non lo riconosce: “Berlusconi sembra un Renzi qualsiasi. Non credo che, dopo le menzogne sui milioni di posti di lavoro o sull’Imu da ritirare alle Poste ci sia gente che ancora gli crede, comunque, per dimostrare che non dico balle ecco l’sms. Non scherzate con i cittadini nelle istituzioni!”.
Vediamo l’sms. Un misterioso corruttore di Di Battista via iPhone: “Ale sono a cena da Berlusconi e parliamo di te… Bene”; Risposta: “Bene. Sempre meglio parlarne. Digli che può godersi i nipoti che al prossimo giro governiamo noi. Un abbraccio”.
Mistero gaudioso su chi fosse dell’sms, forse un convitato di pietra…
Adesso una domanda sorge spontanea: ma tra le popolazioni millenarie che in Guatemala lottano per il bene comune, com’è che si dice mitomane?
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