IL PIANO LAVORO DI RENZI QUALCUNO CONVINCE: GLI IMPRENDITORI
PAROLE D’ELOGIO DA SQUINZI, ROCCA E ROSSO
Sul Job act di Matteo Renzi – o meglio, sulle anticipazioni che escono sulla stampa – continuano a piovere endorsment dal mondo delle imprese.
Qualche giorno fa era stato il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, a spendere parole di incoraggiamento per il lavoro della nuova segreteria: “Sicuramente è una proposta che va nella direzione giusta”.
Oggi è stato il turno di Gianfelice Rocca. Che non solo è presidente della Techint, uno dei gruppi produttori d’acciaio più importanti del mondo (quasi 60 mila dipendenti e un fatturato da 25 miliardi di dollari l’anno), ma guida anche Assolombarda, l’associazione industriale di Milano e provincia tra le più influenti in Italia.
“Il piano lavoro di Renzi è convincente – ha spiegato a Maria Latella, che lo intervistava a Skytg24 – Per le imprese la flessibilità è importante, e la flexsecurity da questo punto di vista va bene”.
Tanto Rocca spinge sull’acceleratore sul Job act di via del Nazareno, tanto critica le associazioni che tutelano i lavoratori: “Il sindacato in Italia ha ancora un’impostazione ideologica. Non come quello tedesco, che ha i piedi nel mondo”.
Al coro si è aggiunto anche Renzo Rosso, patron dell’impero Diesel, 7mila persone impiegate (età media 31 anni) e un fatturato di 1,5 miliardi di euro.
“La flexsecurity va nella giusta direzione – spiega a Repubblica – Il lavoro troppo protetto è controproducente. Servono ovvio anche adeguate protezioni sociali. E pure qui i primi passi di Renzi mi paiono interessanti. Sono d’accordo con un reddito di base e con l’accento sulla formazione permanente a 360 gradi. Poi bisogna agevolare l’uscita anticipata dal lavoro di chi è più il là con gli anni, magari impiegandolo in servizi socialmente utili con retribuzioni più moderate”.
Buoni segnali per il gruppo di lavoro che si sta occupando della proposta, che sarà avanzata a fine gennaio. Filippo Taddei, Davide Faraone e Marianna Madia (oltre a Yoram Gutgeld) hanno ieri incassato anche un (mezzo) via libera dall’ala dura del sindacato: “Si potrebbero sostituire i cococo, il lavoro interinale, le false partite Iva, con un unico contratto a tempo indeterminato per tutti, con un periodo di prova più lungo”, ha spiegato ieri il leader della Fiom, Maurizio Landini.
Una convergenza pre-natalizia tra imprenditori e operai di buon auspicio per il lavoro vacanziero che toccherà al sindaco di Firenze.
Anche Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha teso la mano a Renzi, con parole che sembrano un tentativo di mettere un cappello all’operazione: “Più lavoro per i giovani meno precarietà , più flessibilità , più mobilità , salari migliori, più contrattazione aziendale, ammortizzatori sociali universali ma responsabilizzanti, più trasparenza, meno sindacato conservatore, più partecipazione dei lavoratori ai profitti dell’impresa, meno tasse sul lavoro, meno tasse sulle imprese. Se le proposte di Renzi sono davvero queste, se veramente il neosegretario Pd vuole perseguire questi obiettivi allora diciamo: ‘Forza Renzi, Forza Italia’. Siamo pronti al dialogo più che mai costruttivo”.
(da “Huffingtonpost“)
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