IL PREMIO NOBEL STIGLIZ: “PER L’ITALIA CONSEGUENZE PESSIME DALLA FIRMA DEL PATTO DI STABILITA'”
L’ECONOMISTA: E’ IL CAPITALISMO SENZA FRENI A CREARE TERRENO FERTILE PER L’AUTORITARISMO
Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz nel suo nuovo libro La strada verso la libertà (Einaudi) ribalta la visione di Friedrich von Hayek. L’economista austriaco nel suo La strada verso la schiavitù sosteneva che l’intervento pubblico in economia fosse la tomba delle libertà. Stiglitz dice che è il capitalismo senza freni a creare terreno fertile per l’autoritarismo. Domani interverrà all’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle. Oggi spiega al Fatto Quotidiano che il capitalismo neoliberista «allarga le disuguaglianze, porta alla stagnazione economica e consente alle aziende di abusare del proprio potere di mercato. Larghe fasce di popolazione non se la passano bene. Ne deriva un senso di alienazione che si traduce in consenso per demagoghi come Trump».
Il capitalismo progressista
Al suo posto nel colloquio con Chiara Brusini Stiglitz propone il capitalismo progressista: «Manterrebbe elementi di economia di mercato, ma con più regolamentazione per correggere i fallimenti del mercato stesso a partire dall’inquinamento, per garantire la concorrenza e per limitare le forme di sfruttamento che sono state al centro di larga parte del capitalismo. Con un maggior ruolo dei governi nella ricerca di base, nei servizi sanitari, nell’assistenza agli anziani, nell’istruzione superiore. E più spazio per tutte le forme di organizzazione che stanno tra il privato e lo Stato: società civile, Ong, cooperative, sindacati». Alla fatidica domanda “Cosa sta sbagliando la sinistra” risponde che «c’è stato un enorme fallimento nella comunicazione. Un esempio? Molti non sanno che Medicare e Social security sono programmi governativi. Lo stesso vale per Obamacare».
Il sistema truccato
Ma non è solo un problema di comunicazione: «I Dem, appoggiati a loro volta dalle istituzioni finanziarie e dai ricchi, hanno esitato ad adottare politiche che rispondessero davvero alle preoccupazioni dell’americano medio. Trump è stato bravo a dar voce al risentimento, a dire che il sistema è “truccato”, anche se non ha mai offerto soluzioni e nel suo primo mandato si è limitato a tagliare le tasse ai miliardari e alle corporation». Sulle grandi ricchezze da tassare, Stiglitz dice che «credo che l’Europa potrebbe imporre una wealth tax continentale: ci sono molti modi per evitare il rischio di elusione. Si può per esempio imporre una tassa di uscita a chi si trasferisce altrove».
Il Patto di Stabilità
Mentre le conseguenze della firma del Patto di Stabilità europeo per l’Italia saranno «pessime. È la solita austerità neoliberista vecchio stile. Gli europei dovrebbero essere preoccupati, soprattutto perché se Trump gonfierà il deficit statunitense e la Fed risponderà aumentando i tassi (per controbilanciare la spinta inflazionistica, ndr) la Bce potrebbe reagire alzandoli a sua volta per mantenere in equilibrio il cambio. In quel caso avreste una politica fiscale e una politica monetaria entrambe restrittive e l’economia rallenterebbe molto, di nuovo».
(da agenzie)
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