IL PRESIDENTE DELLA CAMERA, IL LEGHISTA FONTANA, ATTACCA SALVINI SUGLI INSULTI A MACRON: “BASTA TIFOSERIE, IL RAPPORTO CON LA FRANCIA E’ CRUCIALE”
“SBAGLIATO ANTEPORRE LA COMUNICAZIONE MEDIATICA ALLE STRATEGIE”
Tirare il freno, anzi il freno a mano. È l’obiettivo che pare essersi dato Lorenzo Fontana, presidente della Camera e dunque più alta carica dello Stato in quota Lega. Nelle ultime settimane il leader del Carroccio Matteo Salvini ha picchiato durissimo sulla Francia, e in particolare su Emmanuel Macron, «reo» di aver sostenuto il piano di riarmo Ue della Commissione e soprattutto di lavorare a quella «coalizione dei volenterosi» che potrebbe, un giorno, mettere piede in Ucraina per proteggere Kiev e l’Europa da future nuove aggressioni russe. Al capo dell’Eliseo Salvini ha dato del matto e del guerrafondaio, di fatto lo ha additato come un pericolo pubblico per la sicurezza europea. A Parigi hanno preso nota, per un po’ hanno tollerato gli schiamazzi, poi sono passati alla reazione, convocando l’ambasciatrice in Francia Emanuela D’Alessandro per far sapere al governo italiano che la misura era colma. La stessa Giorgia Meloni, che con Macron non ha certo un rapporto facile, ha preso atto che Salvini ha passato il segno, e negli ultimi giorni ha dato sfogo a tutta la sua rabbia. Per non parlare del leader di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani, impegnato un giorno sì e l’altro pure a spegnere gli incendi appiccati dal leader della Lega. Oggi entra in azione Fontana, con un segnale inequivocabile. Il presidente della Camera ha ospitato, aperto e partecipato per tutta la mattinata a un convegno sulle relazioni Italia-Francia. E ha messo in chiaro il messaggio da far pervenire a Parigi alla vigilia del nuovo vertice sulla difesa di Europa e Ucraina (cui parteciperà anche la premier): il suo, per lo meno.
Bordate alla linea di Salvini
«È un momento particolare, in cui le relazioni internazionali stanno mutando, ma io penso che rimangano delle cose solide, stabili, in base alle quali cercare anche di avere nuove idee da consegnare alla politica. Spesso vediamo in televisione le tifoserie, ma al Paese non servono le tifoserie: al Paese servono strategie, non tattiche, nelle quali si difendano gli interessi, nel nostro caso ovviamente italiani». Un Fontana “moderato e responsabile”, insomma, che sembra ricalcare le parole di domenica di Tajani contro i «populisti quaquaraquà». Anche Salvini s’è dimostrato da tifoso, se non da capocurva, su Francia, Ue e armi? Fontana non lo dice, ovviamente, ma il messaggio tra le linee è chiaro. «Strategici» sono i rapporti Italia-Francia, come da titolo del convegno stesso ospitato dal presidente della Camera. Strategie lungimiranti, quelle che servono al Paese in questa fase. C’è bisogno, dice ancora Fontana, di «vedere anche in base a questi interessi come possiamo collaborare con gli altri, in particolare con i partner e i paesi europei, togliendoci un po’ da quella che è la situazione mediatica, perché ormai la comunicazione sta diventando più importante della politica e anche delle strategie nazionali ed europee. Io penso che questo sia sbagliato. Penso che la Francia sia un Paese molto importante, non solo per l’Italia, ma anche a livello europeo e mondiale. Ritengo che vedere in che ambiti si può collaborare con la Francia sia particolarmente importante, anche perché per una volta l’Italia possa assumere un ruolo trainante assieme a partner importanti come la Francia». L’opposto esatto di quanto sostenuto da settimane da Salvini. Da cui Fontana, una volta suo vice, ora pare lontanissimo.
(da agenzie
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