IL PRIMO FIANCHEGGIATORE DELLA MELONI, SABINO CASSESE, SI RISVEGLIA E SCOPRE LA REALTÀ DI UN GOVERNO SVALVOLATO: “LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI? NELLE BANCHE CI SONO I RISPARMI DELL’81 PER CENTO DEGLI ITALIANI. VALE A DIRE DI TUTTI GLI ELETTORI”
“GIORGIA MELONI HA L’ATTEGGIAMENTO SOSPETTOSO DEL NEWCOMER: HA CONQUISTATO IL POTERE, MA VIVE COME SE FOSSE IN UNA CITTADELLA ASSEDIATA”
Le vacanze di Cassese (anche i giuristi sono in pantaloncini).
Professore: il governo tassa gli extraprofitti delle banche. Qual è la sua sentenza?
“Il governo non si vuole bene. Chi darebbe un pugno nello stomaco al proprio creditore e minaccerebbe i propri elettori? Nelle banche ci sono i risparmi dell’ 81 per cento degli italiani. Vale a dire di tutti gli elettori”. Meloni?
“Ha conquistato il potere, ma vive come se fosse in una cittadella assediata”.
Salvini e Meloni? “Predomina l’arte del guadagnare voti, sull’arte del governare. L’uomo di stato disprezza la popolarità”.
Le grandi riforme rimandate?
“Il governo non riesce ad avere il governo del tempo. Anche i decreti somigliano a navi cariche alla rinfusa”.
Il salario minimo?
“Indebolisce il potere dei sindacati. Nel momento in cui accettano, rinunciano al concetto di autonomia collettiva”.
Cassese, ma dove si trova? “In auto con mia moglie, stiamo andando al mare”.
La spiaggia?
“Segreto”.
Iniziamo dalla cronaca balneare. L’Albania è la meta estiva del 2023. Forse ci va pure la premier. Non ci dica che pure lei parte per Tirana? “Sono un nazionalista: resto in Italia”.
Tutte le tasse sugli extraprofitti finiscono per essere cassate dai giuristi. Finirà così anche per questa?
“Non sono cassate dai giuristi sono cassate dal diritto, che è una cosa diversa”.
Diciamola tutta. La norma (presentata da Salvini in conferenza stampa) è già stata modificata. Salvini si è preso la scena o è stata una sceneggiata? “Dalla fine della cosiddetta Prima Repubblica, cioè da quando i partiti hanno cominciato a morire, i leader non hanno più basi sicure e si comportano nel modo criticato in un bel libro scritto dal presidente Kennedy, Ritratti del coraggio: predominio dell’arte del ‘guadagnare voti’ sull’ ‘arte del governare’. Manca il ‘coraggio politico di fronte alle pressioni elettorali’ perché non si capisce che il disprezzo della popolarità è la ‘virtù massima dell’uomo di stato’ (con queste parole Luigi Einaudi riassumeva il pensiero di Kennedy)”.
Anche per lei, ci siamo giocati la reputazione, come dicono, da giorni, gli economisti?
“Un mio amico milanese, scomparso da tempo, distingueva i politici in due categorie: “colpisti” e “non colpisti”. I colpisti sono quelli che fanno il colpo, che non si preoccupano del futuro. La reputazione dei primi è sempre molto bassa, perché il loro comportamento non è prevedibile”.
Professore, ma si ricorda le promesse di Meloni? Diceva: “Prima dell’estate la riforma presidenziale e pure le altre…”?
Ci sembra che siamo alla prima abbronzatura, ma ancora niente tintarella…
“L’ho scritto: il governo non riesce ad avere il ‘governo del tempo’. Come i decreti legge somigliano alle navi con un carico alla rinfusa’ così il tempo e le cadenze sono governati dal caso e dalla abilità con la quale i singoli ministri riescono a infilare nei decreti legge i provvedimenti che sono loro suggeriti dagli staff e dalle burocrazie”.
Ci poniamo pure quelli di settembre? Al rientro ci sarà (ancora) il Mes. Dobbiamo angosciarci? “Io non mi angoscio, perché penso che il governo, alla fine, proporrà la ratifica del trattato”.
A suo parere perché Meloni non riesce a liberarsi della destra della sua destra? I quotidiani hanno aperto per ben tre giorni sul “caso De Angelis”. C’è chi pensa che Meloni dovrebbe favorire una scissione. Meloni deve tifare “Forza scissione”?
“Vi sono più cause. La prima è il complesso dell’escluso che, una volta conquistato il potere, continua a sentirsi come una cittadella assediata. La seconda sta nel passaggio rapido dal non contare nulla al governo, che non ha consentito la crescita di una classe dirigente. La terza sta nella difficoltà di coniugare l’atteggiamento sospettoso del newcomer con la capacità di valersi delle tante risorse che l’italia ha, anche tra i “non schierati”. Infine, se si è costretti a una prova di guida accelerata, si possono fare molti errori”.
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