IL PSE NON VOTERA’ A FAVORE DELLA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA DELLA COMMISSIONE UE PER RAFFAELE FITTO
IL GRUPPO DI S&D PUNTA A MODIFICARE IL PORTAFOGLIO CHE URSULA HA AFFIDATO AL MELONIANO, MA NON A BOCCIARLO ALL’AUDIZIONE NEL PARLAMENTO EUROPEO… SE MANTENGONO LA POSIZIONE A QUESTO PUNTO FITTO OTREBBE PASSARE SOLO CON I VOTI DEI NEONAZISTI DI AFD
La decisione era già stata assunta al summit del Pse che ha preceduto il Consiglio europeo di ottobre: i socialisti non voteranno a favore della vicepresidenza esecutiva della Commissione per Raffaele Fitto. Tre settimane fa era stata la capogruppo di S&D, Iratxe Garcia Peres, a spiegare esplicitamente che «il gruppo non è in grado di sostenere un voto favorevole per il rappresentante italiano».
In discussione non è tanto il ruolo di commissario quanto quello di vicepresidente. Il motivo è semplice: Ecr, il partito di Meloni e Fitto, non fa parte della maggioranza politica che a luglio ha eletto Ursula von der Leyen, e la sua nomina alla vicepresidenza modificherebbe la coalizione. In più i socialisti temono che la presidente della Commissione persegua la politica dei “due forni” per rendere ininfluenti i socialisti.
«Se quindi io dessi il via libera a Fitto — aveva spiegato Garcia Peres — il gruppo esplode. Non lo controllo». Su questa linea ci sono anche i Verdi e i Liberali di Renew.
I dubbi del Pse sono stati ieri confermati dal leader dei socialisti francesi, Rafael Glucksmann: «Per quel che mi riguarda Raffaele Fitto non deve essere vicepresidente della commissione Ue e per quel che so il mio gruppo non ha cambiato posizione a riguardo. È semplice: l’alleanza che ha sostenuto von der Leyen a luglio non include Ecr e quindi non c’è motivo di dargli una vicepresidenza».
Il gruppo S&D, dunque, punta a modificare il portafoglio di Fitto e non a bocciarlo. Su questo la delegazione francese è la più ferma anche a causa dei rapporti tra Meloni e Le Pen.
L’audizione nel Parlamento europeo dell’attuale ministro per gli Affari regionali è fissata per martedì prossimo. Nella commissione Regi, il Ppe che difende Fitto, può costruire una maggioranza alternativa con tutte le destre. Quindi in extremis — sono possibili tre voti per promuovere o bocciare — il candidato commissario italiano potrebbe superare l’esame con il sostegno di Ecr, Patrioti e Esn (il gruppo dei neonazisti di Afd).
Ma tutto si gioca sul filo del rasoio. I socialisti poi, soprattutto gli spagnoli, sanno che se salta Fitto, il Ppe si potrebbe vendicare sulla candidata vicepresidente indicata da Madrid: Teresa Ribera. La cui audizione è stata programmata, non a caso, il giorno dopo quella di Fitto. La speranza del Pse è che von der Leyen accetti di modificare le deleghe di Fitto. Fino ad ora, però, la presidente della Commissione non ha mai ceduto.
(da agenzie)
Leave a Reply