IL RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL: “ISRAELE STA COMMETTENDO UN GENOCIDIO A GAZA”
“UN MODELLO DI CONDOTTA VOLTO A DISTRUGGERE FISICAMENTE I PALESTINESI” A GAZA
«Israele a Gaza sta commettendo un genocidio». Questo è quello che emerge da un nuovo rapporto di Amnesty International. Il rapporto ripercorre la storia dell’azione militare israeliana nella Striscia avviata in seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Al suo interno si legge che «Israele ha scatenato l’inferno» a Gaza, «sfacciatamente, continuamente e con totale impunità». Il documento si basa su testimonianze, immagini satellitari e ricerche sul campo con le quali documenta le devastazioni inflitte al territorio della Striscia di Gaza alle 2,3 milioni di persone che la abitano. Inoltre, la ricerca sostiene che in seguito agli attacchi di Hamas le autorità israeliane abbiano rilasciato «dichiarazioni che sembravano invocare o giustificare atti genocidi»
«L’intento di distruggere i palestinesi»
Israele riporta Amnesty, ha «commesso atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio. Ha ucciso, causato gravi danni fisici o mentali, e inflitto deliberatamente ai palestinesi di Gaza condizioni di vita volte a provocare la loro distruzione fisica, con l’intento specifico di distruggere i palestinesi». La Ong cita l’ostruzione deliberata degli aiuti e delle forniture di energia. Si legge anche degli sfollamenti verso zone che avrebbero dovuto essere sicure ma che sono poi state colpite lo stesso. Il rapporto cita i violenti attacchi su aree popolate da civili anche quando queste erano già sotto il controllo israeliano. «L’azione di Israele ha portato al collasso dei sistemi idrico, igienico-sanitario, e alimentare», aggiunge. Questo sistema viene definito un «modello di condotta» coi cui è stata portata avanti l’occupazione di Gaza.
Trattati come subumani
«Mese dopo mese, Israele ha trattato i palestinesi di Gaza come un gruppo di subumani, indegni del rispetto dei diritti umani e della dignità, dimostrando la sua intenzione distruggerli fisicamente», ha dichiarato la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard. «I nostri risultati schiaccianti devono servire da campanello d’allarme per la comunità internazionale: questo è un genocidio che deve finire adesso», ha aggiunto Callamard ribadendo che «gli obiettivi militari possono coincidere con intenti genocidari».
44 mila morti
Secondo i dati forniti dal Ministero della Sanità di Hamas e ritenuti credibili dall’Onu – prosegue il rapporto – dall’inizio del conflitto sono morte almeno 44.532 persone, per lo più civili. La ricerca di Amnesty denuncia anche le condizioni di vita a Gaza, dove la popolazione è soggetta a malnutrizione, carestia e malattie che portano a «una morte lenta e calcolata». La Ong ha inoltre sottolineato che gli Stati che forniscono armi a Israele potrebbero violare i loro obblighi di prevenire il genocidio e rischiare di esserne complici.
Il rapporto sul 7 ottobre
Amnesty ha annunciato la pubblicazione di un ulteriore rapporto sui crimini commessi da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023, che ha causato oltre 1.200 vittime israeliane, la maggior parte civili. E ha affermato che il rapporto si basava sul lavoro sul campo, interviste con 212 persone, tra cui vittime, testimoni e operatori sanitari a Gaza, analisi di ampie prove visive e digitali e oltre 100 dichiarazioni del governo israeliano e di attori militari che, secondo l’Ong, producono una «narrazione disumanizzante». Amnesty si è basata anche su prove foto e video che ritrarrebbero i soldati israeliani mentre commettono o celebrano crimini di guerra.
(da agenzie)
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