IL RE E IL CONTADINO
L’ABBRACCIO TRA RE CARLO E CARLO PETRINI, IL FONDATORE DI SLOW FOOD, PIONIERI DELL’AMBIENTALISMO E DEL CIBO SANO AL GIUSTO PREZZO
Hanno circolato molto poco, anzi troppo poco, le immagini di Carlo d’Inghilterra che butta le braccia al collo di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food. Abbraccio per niente protocollare tra due vecchi amici e (detto di un re fa sorridere) compagni di lotta. Pionieri dell’ambientalismo, dell’agricoltura sostenibile, del cibo sano e a giusto prezzo, il loro abbraccio è quello di due attivisti che hanno condiviso molte battaglie, con un fitto scambio di pensieri, scritti, idee, proposte politiche. Da Terra Madre alle migliaia di orti in Africa.
E il fatto che di queste e altre cose si sia parlato, almeno in Italia, infinitamente meno che delle più trascurabili beghe di partito e di corrente, contribuisce a spiegare perché, della politica, si abbia una così scadente opinione.
Per entrambi i Carli si spera non sia spendibile l’epiteto cretino di radical chic, come si usa fare quando non si sa cosa pensare e cosa dire delle persone che spendono se stesse, senza tornaconto, in battaglie culturali e civili così rilevanti. Uno dei due di cognome fa Windsor e per mestiere fa il re della Gran Bretagna, l’altro è figlio di una ortolana e un ferroviere, ha fondato un movimento mondiale e una università.
Non so dire nel Paese di Carlo Windsor, ma in quello di Carlo Petrini, per decenni, l’attenzione al cibo è stata considerata un lusso da buongustai, una branca del superfluo, quando è una questione primaria. Che viene prima di ogni altra cosa.
La filiera del cibo riguarda l’uso dei suoli, lo sfruttamento della manodopera, il peso della grande distribuzione, la salute pubblica, l’educazione di massa e cento altre questioni. Occuparsene vuol dire fare politica a tutto campo. Petrini è un leader politico mondiale, e il fatto che nella politica italiana lo sappiano in due o tre non è una buona notizia.
(da La Repubblica)
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