IL RETROSCENA DELL’APPARIZIONE DI MONTI ALLE «INVASIONI BARBARICHE»: IL CANE EMPY ERA A NOLEGGIO
NON ERA PREVISTO CHE MONTI LO ADOTTASSE, EMPY DOVEVA ESSERE RESTITUITO AL NEGOZIO MILANESE CHE L’HA FORNITO ALLA PRODUZIONE
L’idea era di sorprendere Mario Monti, mettendogli in braccio un cane.
Ma a sorprendere gli autori del programma «Le invasioni barbariche» e la conduttrice Daria Bignardi è stato lui.
IL PRIMO
Come si ricorderà , il cagnolino Empy è passato alla storia come il primo cane adottato in diretta tv da un politico.
Ma, tecnicamente parlando, a quanto pare le cose sono andate un po’ diversamente. Mercoledì 6 febbraio il presidente del Consiglio Mario Monti, ospite a «Le invasioni barbariche», si è ritrovato in braccio un cucciolo affinchè (nelle intenzioni degli autori) dimostrasse di essere più empatico di quanto il suo status di «tecnico della politica» facesse supporre.
NEGOZIO
Test superato, a quanto pare: tanto che il Professore è apparso ben felice di portarsi via il cane, il cui nome originario era Trozzi, poi ribattezzato Empy, un diminutivo della parola empatia.
Peccato che tutto questo non fosse previsto.
Il cane, infatti, era stato semplicemente preso a noleggio dalla Endemol, la società che produce «Le invasioni barbariche», con l’intenzione di restituirlo alla proprietaria del negozio Animal House di viale Monte Nero, a Milano.
IL MISTERO
Nessuno, infatti, aveva preso in considerazione l’ipotesi che Monti avrebbe raccolto la sfida, portandosi via il cane.
E siccome Trozzi/Empy era stato acquistato per essere prima o poi venduto, qualcuno ha dovuto rifondere la proprietaria del negozio, presente in studio.
Empy, quindi, è diventato un regalo di Endemol al presidente del Consiglio.
(da “il Corriere della Sera”)
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