IL RICORDO DEGLI AMICI DI ANTONIO MEGALIZZI: “ABBIAMO PERSO I MIGLIORE DI NOI”
“L’EUROPA GLI DEDICHI 1000 BORSE DI STUDIO, SOGNAVA UN’EUROPA UNITA, CONTINUEREMO LA SUA BATTAGLIA”
“Se scrivo è solo perchè tutti devono sapere chi abbiamo appena perso. Antonio Megalizzi non era solo un collega o un amico: era un fratello. Antonio era il migliore tutti noi. Amava la radio, la politica, il giornalismo, l’Europa”.
Comincia così il post pubblicato su Facebook da Andrea Fioravanti, collega e amico del giovane italiano ucciso a Strasburgo. Fioravanti decide di usare i social per rendere omaggio a Megalizzi, raccontare ciò che di lui non si conosceva e fargli una promessa: continuerà a portare avanti il suo progetto.
“Volevamo raccontare l’Europa e la sua politica ai nostri coetanei”, si legge, “Antonio non meritava di finire su tutti i giornali per una insulsa pallottola di un terrorista. Meritava di raccontare l’Europa e il mondo come sognava di fare per lavoro. Sognava di farlo per sempre. Sognava un’Europa diversa e io non lascerò morire quell’idea. Noi di Europhonica non permetteremo che tutto sia vano”.
Poi, un invito: “Il Parlamento europeo dovrebbe intitolarti mille borse di studio, l’Aula di Strasburgo per la tua voglia, il tuo impegno anche quando non c’erano i soldi ma solo la passione. Abbiamo perso il migliore di noi. Il migliore. Ho perso un fratello. Ciao Antonio. Nec flere, nec ridere, sed intelligere. Sarà difficile ma lo farò per te, con la tua ironia. Ti voglio bene”.
Fioravanti non è l’unico amico ad aver omaggiato il 29enne. Alcuni di loro hanno lasciato una lettera affissa sulla sua porta di casa in via Centa, a Trento, dove viveva con i genitori.
“Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio, perchè i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva. Se potessi prendere un arcobaleno lo farei proprio per te. E condividerei con te la sua bellezza, nei giorni in cui tu fossi malinconico. Se potessi costruire una montagna, potresti considerarla di tua piena proprietà ; un posto dove trovare serenità , un posto dove stare da soli e condividere i sorrisi e le lacrime della vita. Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Ma lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico”
(da “Huffingtonpost”)
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