IL RITORNO DEI MARO’, SI RIAPRE IL PROCESSO, LA MINISTRA TRENTA LI INCONTRA
IL TRIBUNALE DELL’AJA DEVE DECIDERE SE IL PROCESSO SI DEBBA TENERE IN INDIA O IN ITALIA… MA LORO CHE FINE HANNO FATTO?
«E allora i maro…?»: il tormentone che per anni ha impazzato sui social potrebbe a breve tornare di attualità .
La vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri della Marina militare accusati di aver ucciso due pescatori nello stato indiano del Kerala, scambiandoli per pirati, sta per tornare di attualità sei anni dopo i drammatici fatti.
A giorni il tribunale internazionale dell’Aja aprirà finalmente il processo per decidere se a giudicare il comportamento dei marò debba essere la giustizia indiana o quella italiana.
Dopo essere stati costretti a rimanere per due anni nell’ambasciata italiana a Nuova Delhi, «prigionieri» delle estenuanti lungaggini della giustizia indiana, i due militari sono tornati in Italia ma attorno a loro è caduto il silenzio.
Girone e Latorre oggi
La ministra della difesa Elisabetta Trenta ha annunciato che domani, lunedì, incontrerà Latorre e Girone in vista della ripresa delle udienza
«Vi terrò aggiornati» ha annunciato la ministra, rispondendo in questo senso a una sollecitazione partita nei giorni scorsi dal parlamentare di Forza Italia Elio Vito; quest’ultimo aveva lamentato proprio la caduta di attenzione da parte del governo sulla vicenda tutt’ora aperta.
Ma che fine hanno fatto i due marò al centro del caso internazionale?
Entrambi, una volta rientrati in Italia, fanno ancora parte a tutti gli effetti delle Forze Armate italiane, l’uno presta servizio a Roma, il collega alla capitaneria di porto di Bari; entrambi hanno l’obbligo di non lasciare l’Italia.
I fatti del febbraio 2012
I due fucilieri sono accusati dalla giustizia indiana di omicidio volontario in relazione a quanto accaduto il 15 febbraio del 2012 al largo delle coste del Kerala.
Entrambi erano a bordo del mercantile italiano Enrica Lexis per un servizio antipirateria: videro un barchino di piccole dimensioni avvicinarsi alla nave italiana e da bordo aprirono il fuoco temendo si trattasse di un attacco da parte di predoni.
Le vittime rimaste uccise dal fuoco dei marò erano in realtà semplici pescatori. Costretti a scendere dalla nave e posti agli arresti. Girone e Latorre furono successivamente posti agli arresti dentro l’ambasciata italiana e per loro cominciò il calvario del processo, sfociato anche in un duro braccio di ferro tra autorità di Roma e Nuova Delhi.
Giustizia e politica
Il 22 ottobre si aprirà davanti ai giudici dell’Aja l’arbitrato per stabilire chi tra Italia e India dovrà giudicare i militari; il verdetto è atteso nel giro di un paio di settimane .
La posizione delle autorità indiane, dopo una fase conciliatoria potrebbe però farsi più dura; in India le elezioni sono alle porte e il partito nazionalista del premier Modi sta perdendo consensi.
Una vicenda come quella dei marò, che può fare leva sullo spirito di rivalsa nazionale potrebbe tornare utile per fini politici ma al contempo rischia di complicare i rapporti tra i due Stati.
Qualunque sia la decisione del tribunale internazionale, un ritorno di Latorre e Girone in India appare improbabile.
(da “il Corriere della Sera“)
Leave a Reply