IL RITORNO DI BOSSI: “QUI PER RINNOVARE LA LEGA, NON DISTRUGGERE”
CORRENTONE VERDE DEL NORD CONTRO LO STRAPOTERE DI SALVINI… NEL PAVESE SALA PIENA PER LA PRIMA RIUNIONE… “TOGLIETE TIK TOK A SALVINI, NON NE POSSO PIU’ DI VEDERE UNO DELLA SUA ETA’ FARE IL COGLIONE”
“È arrivato il momento di alzarsi in piedi, abbiamo visto cancellare l’identità della Lega e se fai questo muori. Lo sapevamo tutti ma abbiamo dovuto aspettare la crisi elettorale per muoverci liberamente. Ora vogliamo rinnovare la Lega e non distruggerla”, spiega dal palco Umberto Bossi. “Da tempo mi dicevano fai qualcosa, eccomi qui”.
La Lega Nord è tornata: a guidare il correntone verde, il sindacato del territorio che sotto sotto sogna di mandare a casa Matteo Salvini, c’è colui che l’ha fondata.
Al castello di Giovenzano, in provincia di Pavia, la grande sala è piena e la gente rimane fuori. Fazzoletti e cravatte verdi, il vecchio orgoglio padano che qui nessuno è tenuto a nascondere, anzi. “Arriviamo a 5 mila tessere e poi vediamo cosa succede”, dice l’europarlamentare Angelo Ciocca, che assieme a Paolo Grimoldi sta organizzando il Comitato nord.
Castelli e Speroni in sala
In sala ci sono gli ex ministri Roberto Castelli e Francesco Speroni, poi una manciata di consiglieri regionali, ma soprattutto la base scontenta.
“Togliete Tik Tok a Salvini”
Per citare un militante di Desio iscritto dal 1989 e che ha preso la parola: “Togliete TikTok a Salvini, non ne posso più di vedere uno della sua età che fa così il coglione”, e giù applausi. Chi è arrivato fin qui lo ha fatto “nonostante le telefonate che dicevano ‘non andate’, nonostante il boicottaggio”, diceva la presentatrice in abito verde Lega.
La minoranza contro lo strapotere del capo
La minoranza sta creando una certa apprensione tra i vari commissari di stretta osservanza salviniana, disabituati a discussioni e confronti dopo anni di strapotere del capo. “Chi ha pensato di diffidare i militanti della Lega rischia di essere diffidato dal nord”, avverte Grimoldi e il riferimento è al divieto di utilizzare il simbolo della Lega intimato nelle settimane scorse ai ribelli dal tesoriere Giulio Centemero.
Bossi e i fazzoletti verdi
“È inaccettabile che il Veneto sia stato commissariato”, è l’altra bordata di Bossi destinata a Salvini. Per il suo ingresso in sala erano stati distribuiti altri centinaia di fazzoletti verdi. Con la faccia di Bossi sopra. Per il senatur è una nuova e inaspettata giovinezza politica, sotto le notte dell’intramontabile Va, pensiero.
(da Repubblica)
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