IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BELSITO E LA LAUREA FANTASMA: LA NOSTRA DENUNCIA RIPRESA DA “L’ESPRESSO”
PUBBLICHIAMO L’ARTICOLO DI LUCIANA GROSSO CHE SUL SETTIMANALE “L’ESPRESSO” RIPERCORRE LA STORIA DELLE PRESUNTE LAUREE DEL SEGRETARIO AMMINISTRATIVO DELLA LEGA… ORMAI IL CASO E’ DIVENTATO NAZIONALE, BELSITO DEVE MOSTRARE LA LAUREA O DIMETTERSI PER AVER DICHIARATO IL FALSO SUL SITO DEL GOVERNO
Una, nessuna e centomila. Sono le virtù e le lauree di Francesco Belsito, sottosegretario alla Semplificazione Normativa e persona dai numerosi talenti.
L’uomo forte della Lega ligure, partito del quale fa parte dal 2003 dopo una militanza in Forza Italia, si trova da qualche tempo al centro di un querelle relativa ai suoi titoli di studio di cui qualcuno (in particolare il deputato regionale Udc Marco Limoncini) mette in dubbio l’esistenza.
Un polverone che potrebbe finire in un minuto se il sottosegretario facesse quello che finora si è sempre rifiutato di fare, ossia mostrare una pergamena sulla quale fosse scritto il suo nome al fianco del titolo di dottore.
Così, in attesa che Belsito faccia bella mostra dei suoi titoli accademici, il giallo continua: lui sostiene, piccato, di avere non una ma due lauree.
Il Secolo XIX, affiancato dal barricadero sito Destradipopolo.it, arriva a ventilare il sospetto che non abbia neppure il diploma di scuola superiore.
Nel frattempo Limoncini ha presentato una sua interpellanza per sapere, almeno, in cosa sia laureato il collega Belsito.
Un affaire piuttosto complicato.
Nel 2008, Belsito entra a far parte del consiglio della Filse, Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico.
In quell’occasione produce, in un documento ufficiale, un curriculum dettagliato oggi sparito dalla rete.
In esso si legge che Belsito Francesco, nato a Genova il 4 febbraio del 1971, ha una laurea in Scienze della Comunicazione (della quale però si omette di precisare dove, quando e con quale voto sia stata conseguita), sia iscritto alla Lapet (Associazione Nazionale Tributaristi) e abbia, nell’ordine, un diploma di master in Comunicazione e Marketing (che non viene precisato nè dove, nè come, nè quando preso) e un diploma di master in Business Administration (di nuovo: dove? come? quando?).
Non contento l’alacre Belsito aggiunge al suo già nutrito cursus studiorum di una laurea e due master anche un “attestato di partecipazione a un incontro organizzato da United Towns Agency for North-South Cooperation teso allo sviluppo della cooperazione (in realtà il curriculum dice cnoperazlone, ma confidiamo si sia trattato di una svista) e del lavoro” e un’iscrizione a Union Europeènne C.E.E. Chambre Europeènne Experts Sìège d’Italie.
Nel 2010 Belsito, in seguito alla prematura scomparsa del suo predecessore Maurizio Balocchi, diventa sottosegretario.
Il suo curriculum assurge così agli onori del sito del governo. Basta leggerlo per scoprire che, Belsito Francesco, nato a Genova il 4 febbraio ’71, è laureato in “Scienze Politiche”.
Ma come? Non era Scienze della Comunicazione? E poi, che fine hanno fatto gli altri tre titoli di studio?
Forse si è trattato di un errore.
Per chiarirlo Giovanni Mari, cronista del ‘Secolo XIX’, ha alzato il telefono e ha chiesto a Belsito come fosse possibile che la sua laurea in Scienze della Comunicazione si fosse trasformata in una laurea in Scienze Politiche.
La versione data dall’esponente genovese è stata chiara: ha sostenuto di averle entrambe.
La prima, in comunicazione, presa a Malta (istituto non riconosciuto dall’ordinamento italiano, e dal cui ufficio ex-alunni, comunque, a “L’espresso” hanno detto di non conoscerlo: «Sa, ne passano tanti….forse la pratica si è persa»), la seconda, presa «in un’università di Londra».
Dando per buona la versione dello studioso e multilingue Belsito resta un ultimo punto da chiarire: quello del riconoscimento.
Senza questa pratica, una qualsiasi laurea presa all’estero non vale: è come non averla.
L’iter per equiparare un titolo straniero con uno preso qui passa necessariamente per gli uffici di un’università italiana.
Seguendo l’ipotesi che Belsito si sia rivolto all’ateneo della sua città , Genova, il ‘Secolo XIX’ è andato a frugare negli archivi dell’università di via Balbi.
Lì si è scoperto che la carriera universitaria di Belsito risulta “annullata”.
Ipotesi che, in genere, si verifica o per abbandono degli studi, o per invalidità del diploma di scuola superiore.
«E’ una storia vecchia – ha detto seccato Belsito – non era il diploma non riconosciuto, ma un timbro».
La scuola privata dove Belsito dice di aver studiato è ormai chiusa e quindi, come tale, una pista morta.
Tutte ipotesi e domande senza risposta. Un giallo che si risolverebbe in un minuto se Belsito mostrasse incorniciati i suoi diplomi.
E allora nessuno avrebbe più niente da dire. Anzi.
Per lui ci sarebbero solo lodi.
Soprattutto in considerazione del fatto che è riuscito a prendere due lauree in due paesi di lingua madre inglese avendo dalla sua solo, come si legge nel curriculum presentato alla Filse, «una buona conoscenza del francese».
Luciana Grosso
(da “l’Espresso”)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lonorevole-e-la-laurea-fantasma/2136848
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