IL VENETO TRADITO: CRESCE IL MALUMORE NEI CONFRONTI DI SALVINI
GLI IMPRENDITORI HANNO BISOGNO DI MANODOPERA E LA POLITICA ANTI-IMMIGRATI STA CREANDO PROBLEMI… CRITICHE AL GOVERNO ANCHE PER IL BLOCCO DELLE INFRASTRUTTURE
Ieri ho parlato per alcune ore con un imprenditore veneto. Nei feudi leghisti il malessere contro la Lega di Salvini e le recenti misure politiche adottate dal governo sta montando come una maionese impazzita.
L’ossatura dell’imprenditoria del Nord Est che e’ uscita dalla crisi inizia ad avere problemi nel trovare manodopera a causa delle poltiche ostili agli immigrati (per quanto in misura minore e’ lo stesso fenomeno riscontrabile in America e che spinge in alto il costo del lavoro).
Senza contare che il reddito di cittadinanza come concepito dal Movimento 5 Stelle viene criticato come l’ennesima misura assistenzialistica in stile anni 80 che cementando la dipendenza dalla spesa pubblica contribuisce a perpetuare la trappola della stagnazione in tutto il Meridione.
Infine, la nazionalizzazione di Alitalia, la melina sulla vendita dell’ILVA ad Arcelor-Mittal e il probabile blocco del TAV Torino-Lione (nonchè di altre infrastrutture come la terza corsia dell’autostrada Milano-Genova, o il gasdotto TAP) stanno erodendo il consenso tra i ceti produttivi.
Chi credeva di di aver trovato una rappresentanza politica forte delle proprie istanze assiste sconcertato a una tragica deriva. Le aspettative di un elettorato che già sente diffondersi un penetrante olezzo di tradimento, rischiano di infrangersi irrimediabilmente a settembre con le mille pantomime sulla Legge di Stabilità .
(da “NextQuotidiano”)
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