IL VERO ERRORE DI BIDEN È COMUNICATIVO: L’ECONOMIA AMERICANA VA UNA BOMBA MA NESSUNO SE NE ACCORGE
IL PIL USA ACCELERA ANCORA NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2024 E CRESCE DEL 2,8%, BEN SOPRA IL 2% ATTESO DAL MERCATO… LA CRESCITA È FAVORITA DALLA SPESA DEI CONSUMATORI E DAGLI INVESTIMENTI PRIVATI… SI RAFFREDDA L’INFLAZIONE: È AUMENTATA DEL 2,3%, IN CALO RISPETTO AL 3,1% DEL PRIMO TRIMESTRE
Il Pil Usa accelera nel secondo trimestre al 2,8% dall’1,4% dei primi tre mesi dell’anno e ben sopra il +2% atteso dal mercato. Si tratta della prima lettura. La crescita e’ stata favorita soprattutto dalla spesa dei consumatori, dagli investimenti privati in scorte e dagli investimenti fissi non residenziali
La spesa dei consumatori e’ aumentata piu’ rapidamente (2,3% contro 1,5%), guidata da un rimbalzo del consumo di beni (2,5% contro -2,3%), mentre i servizi hanno rallentato (2,2% contro 3,3%).
Inoltre, le scorte private hanno aggiunto 0,82 punti percentuali alla crescita, dopo essere state un freno negli ultimi due periodi. Nel frattempo, gli investimenti non residenziali hanno accelerato (5,2% vs 4,4%), in particolare le attrezzature (11,6% vs 1,6%), mentre i prodotti di proprieta’ intellettuale (4,5% vs 7,7%) sono diminuiti e gli investimenti in strutture sono scesi (-3,3% vs 3,4%).
Inoltre, la spesa delle amministrazioni pubbliche e’ aumentata maggiormente (3,1% vs 1,8%). D’altra parte, gli investimenti residenziali si sono contratti per la prima volta in un anno (-1,4% vs 16%) e il commercio netto ha trascinato la crescita per il secondo trimestre consecutivo, poiche’ le importazioni sono aumentate piu’ rapidamente (6,9% vs 6,1%) delle esportazioni (2% vs 1,6%). Nonostante l’aumento nel II trimestre, la crescita del Pil e’ rimasta al di sotto del tasso medio trimestrale del 3,1% dal 2021 al 2023.
La lettura del Pil ha registrato un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche poiche’ tutte le componenti prezzi dell’indice hanno valori inferiori al 3%, lasciando cosi’ intatte le aspettative di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed.
Nel dettaglio, il deflatore ha mostrato che l’inflazione e’ aumentata del 2,3% nel secondo trimestre, un forte calo rispetto al tasso del 3,1% visto nel primo trimestre e al di sotto del 2,6% previsto. L’indicatore dell’inflazione preferito dalla Federal Reserve, l’indice dei prezzi Pce, sara’ pubblicato domani e dovrebbe anche mostrare un allentamento delle pressioni inflazionistiche.
Cala di 10mila unità il numero di richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti rispetto al dato rivisto della settimana precedente. Lo riporta il Dipartimento del Lavoro Usa. Le richieste destagionalizzate ammontano così a 235mila unità. Il livello della settimana precedente è stato rivisto al rialzo di 2.000 unità da 243.000 a 245.000 unità. La media mobile a 4 settimane è stata di 235.500 unità, con un aumento di 250 unità rispetto alla media rivista della settimana precedente. La media della settimana precedente è stata rivista al rialzo di 500 unità da 234.750 a 235.250 unità.
(da agenzie)
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