IN ABRUZZO L’ASTENSIONISMO HA PENALIZZATO IL CENTROSINISTRA, CON UN 5% DI VOTANTI IN PIU’ SAREBBE STATA UN’ALTRA STORIA
IL SONDAGGISTA NOTO: “GLI EXIT POLL HANNO MOSTRATO UN’OSCILLAZIONE DEL RISULTATO PER D’AMICO IN BASE AL NUMERO DI VOTANTI”… PREGLIASCO.: “NEL 2019 CHI SCEGLIEVA IL MOVIMENTO ERA PER L’ALLEANZA GIALLOVERDE”
La scarsa affluenza – il 52,2%, la più bassa di sempre in Abruzzo – ha penalizzato il centrosinistra. C’è un dato empirico a dimostrarlo. Lo racconta Antonio Noto, il sondaggista che ha analizzato per primo i dati dell’Abruzzo negli exit poll per la tv abruzzese Rete 8.
“Quando al mattino abbiamo raccolto i primi dati per gli exit poll, c’era un picco di affluenza del 2% in più. E nelle nostre elaborazioni risultava che Luciano D’Amico era a una incollatura da Marco Marsilio. Quindi una affluenza più elevata, determinava una crescita del centrosinistra”.
La controprova c’è in serata. L’affluenza scema. Il dato definitivo sarà di meno 0,9% rispetto alle regionali del 2019. Cala a quel punto il consenso a sinistra e si allarga la forbice a favore della destra.
Dice Noto: “Per quanto sia sempre difficile stimare il consenso ai partiti sulla base dell’affluenza, dalle nostre osservazioni si potrebbe dedurre che più abruzzesi sono andati a votare e più il consenso si indirizzava al centrosinistra. C’è forse da aggiungere che il voto emotivo si è esercitato nella mattinata. Avvicinandosi a chiusura urne nei nostri exit poll Marsilio guadagnava fino a 3 punti”.
Va detto che in Abruzzo è stata una sfida all’ultimo voto. Forza Italia ha organizzato i bus dei fuorisede da Napoli. È stata un’idea del forzista Fulvio Martusciello quello di fare partire un pullman dalla Campania che ha poi fatto soste da Pescasseroli a Roccaraso.
Però c’è un tema politico che incrocia quello sull’affluenza. Lo indica Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend: “Per il centrosinistra la sfida è portare a votare i loro elettori attorno allo stesso candidato, perché quegli elettori votano i partiti quando corrono separatamente”.
In sintesi, continua Pregliasco, si può dire che c’è stato un effetto mancata affluenza sui 5Stelle. “Una parte del Movimento che era andata a votare nel 2019 adesso si è astenuta. O forse ha votato a destra. Va detto che nel 2019 i 5Stelle erano quelli dell’alleanza giallo-verde”.
Altro tassello da aggiungere: affluenza in calo probabilmente anche per gli elettori di Azione e renziani (questi ultimi senza una propria lista). Sempre Pregliasco: “Alle politiche la campagna elettorale di quei partiti e dei grillini è stata una partita a smarcarsi dal Pd. Gli elettori li votarono in funzione anti dem, in una coalizione in cui ricomprendi tutti, quegli elettori li perdi”.
Più prudente l’analisi di Salvatore Vassallo, il direttore dell’Istituto Cattaneo: “In Abruzzo non si è osservato il fenomeno osservato in Sardegna di una crescita della partecipazione rispetto alle elezioni politiche del 2022. Ma va detto che in Sardegna la partecipazione alle politiche era stata particolarmente bassa. In entrambi i casi, Sardegna e Abruzzo, la partecipazione è rimasta in linea con il 2019”.
(da La Repubblica)
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