IN FDI SI DISCUTE SE TOGLIERE O MENO LA FIAMMA DAL SIMBOLO, RAMPELLI VINCE IL PREMIO DELL’UMORISMO: “E’ LA COSTOLA SOCIALE DEL CONSERVATORISMO”
PRATICANO LA PEGGIORE POLITICA CONTRO I POVERI, TOLGONO I SOSTEGNI SOCIALI AGLI INDIGENTI, REGALANO CONDONI AGLI EVASORI, SONO AL SERVIZIO DEI POTERI FORTI E DELLE LOBBY, GLORIFICANO UN MILIARDARIO COCAINOMANE, RAPPRESENTANO LA PEGGIORE DESTRA ASOCIALE E HANNO ANCORA IL CORAGGIO DI PARLARE DEL MSI CHE ERA PER LA PARTECIPAZIONE DEGLI OPERAI AGLI UTILI DELLE AZIENDE… MA UN PO’ DI VERGOGNA, MAI?
“Se vogliamo andare avanti, e noi certamente vogliamo guardare avanti cioè al futuro, allora arriverà anche il momento di spegnere la Fiamma”. A fare la proposta il ministro per i Rapporti con il Parlamento ed esponente di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, in un colloquio con il quotidiano Il Foglio. La riflessione sta facendo discutere e non tutti sono d’accordo.
“Anche il mondo finirà prima o poi…” ha risposto con una battuta il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Rampelli: “Fiamma c’è ed è logico lasciarla lì”
La fiamma tricolore? “Una storia antica che ha vinto, diversamente da altre che sono state sotterrate in pochi decenni” dice all’Adnkronos il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, esponente di spicco di Fratelli d’Italia.
“Quasi il 30 per cento degli italiani – ricorda Rampelli – ha messo una croce sul nostro simbolo, che contiene la fiamma tricolore, non mi pare che i cittadini si pongano questo problema. Anzi, forse ci scelgono anche perché abbiamo la fiamma, bella ma nemmeno troppo originale. In tanti la usano nel proprio logo”.
Fratelli d’Italia, osserva Rampelli, “nasce senza fiamma, poi l’abbiamo recuperata, più per stroncare una congiura di alcuni ex colonnelli di An che volevano sabotarci che per convinzione. Ma ora c’è e penso sia logico lasciarla”, rimarca il padre dei ‘Gabbiani’ di Colle Oppio, secondo il quale “nei contenuti” la fiamma “rappresenta un argine a una visione della società indistinta, eguale, mercatista, anti-identitaria, ordo-liberista, materialista. Si tratta della costola sociale del conservatorismo”.
(da agenzie)
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