IN FINLANDIA I TRENI SONO IN PERFETTO ORARIO NONOSTANTE I MENO CINQUE GRADI
LE PALLE DI MORETTI: “TROVATEMI UN PAESE DOVE NON CI SONO DISAGI NELLE FERROVIE”: ECCOLO SERVITO…. A HELSINKI SU 13 TRENI TRA LE 18,30 E LE 20.30 TUTTI SONO IN ORARIO E QUALCUNO IN ANTICIPO… TECNOLOGIE AVANZATE, MANUTENZIONE GIORNALIERA, RISCALDAMENTO DI PORTE E ROTAIE
Ieri è stato il quarto giorno consecutivo del tracollo ferroviario italiano: per chi vIaggiava in treno le alternative erano solo due, o corsa soppressa o viaggio tra mille disagi.
Tagliati fino al 50% dei treni, gli altri viaggiavano con ritardi allucinanti.
Alle 20,30 di sera, a Genova, i minuti di ritardo andavano dagli 82 del regionale Spezia-Savona ai 247 minuti dell’Es Milano-Roma, passando per i 180 minuti dell’Es Roma-Genova, i 142 dell’Ic Milano-Ventimiglia, i 117 del regionale Torino-Savona, i 105 dell’Ic Milano-Livorno.
E in tutta Italia si viaggiava su questa media.
L’ineffabile direttore delle Fs, Mauro Moretti, rispondeva alle contestazioni con la solita arroganza, ben nota ai pendolari: “La rete sta funzionando, anche se in ritardo, meglio un viaggio con ore di ritardo piuttosto che bloccare l’intera rete”.
E ancora: “Se la gente preferisce che tagliamo il 50% dei treni lo dica, non è che tutti i manager dei trasporti europei sono dei coglioni: c’è un problema di cause naturali”.
Sul fatto che non tutti i dirigenti delle ferrovie europee siano dei coglioni siamo d’accordo, ma talvolta il problema è averne uno solo.
Mentre montava la protesta dei viaggiatori e delle associazioni dei consumatori che chiedevano il rimborso dei viaggi annullati, dalle ferrovie è arrivata la risposta che ciò non è possibile, in quanto vietato dalle normative europee.
Una palla di tale dimensioni che lo stesso ministro Matteoli si è invece dimostrato possibilista per i rimborsi e ha commentato negativamente l’invito di Moretti ai passeggeri di “portarsi un panino e una coperta”, invece che lamentarsi.
La tesi su cui Moretti ha puntato è la frase ad effetto secondo cui solo noi in Europa non abbiamo tagliato le corse, mentre in tutto il continente c’è stato il tracollo.
Bene, basta informarsi, come ha fatto il Corriere.it, e vediamo cosa emerge. Si è andati a verificare il funzianamento delle ferrovie nel Paese più a nord, con temperature sotto i meno cinque gradi, nelle stesse giornate.
Ecco cosa è successo in Finlandia, secondo i dati ufficiali e verificati delle Valtion rautatiet ( le ferrovie statali finlandesi).
Nel corso di tutto l’inverno i giorni a rischio si riducono a solo 3-5 e in quei giorni solo il 30% dei treni accumula ritardi al massimo di 5 minuti.
Veniamo alle giornate scorse, meno 5 gradi di temperatura, partenze da Helsinki tra le 18.30 e le 20.30: sino messi in viaggio 13 treni in perfetto orario e in assoluto orario sono arrivati, anzi qualcuno pure in anticipo.
A cosa è dovuta la differenza, rispetto allo sfascio italiano?
Intanto dall’uso di tecnologie e materiali di livello, ma non solo.
Il parco locomotive e carrozze è quasi completamente nuovo, la manutenzione è addirittuta giornaliera nelle parti a rischio freddo, hanno il riscaldamento delle porte e delle rotaie, tutti gli scambi sono riscaldati e d’inverno la pulizia degli scambi avviene ogni giorno.
Estrema beffa: le ferrovie finlandesi informano che “il Pendolino, costruito dalla Fiat, è molto usato da noi e raramente ha problemi. In quei casi basta ridurre la velocità , un semplice accorgimento”.
Se qualcuno pensava di prendere per i fondelli i viaggiatori italiani, con argomentazioni da spot tv, è servito.
Si avvolga nella coperta fino alla punta del naso e abbia almeno il buon gusto di chiedere scusa.
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