IN ITALIA C’È UNA BOMBA ATOMICA SOTTO IL CULO DEI NAPOLETANI, PRONTA A ESPLODERE, I CAMPI FLEGREI SONO CONSIDERATI IL VULCANO PIÙ PERICOLOSO D’EUROPA: MEZZO MILIONE DI PERSONE VIVE TRA CRATERI CHE SOBBOLLONO E SI SCUOTONO
LA SCOSSA DI MAGNITUDO 4.4 DI IERI HA SCATENATO IL PANICO FINO A NAPOLI: I RESIDENTI DI BAGNOLI HANNO FATTO IRRUZIONE NELL’EX BASE NATO, PER CERCARE RIPARO… UN’ERUZIONE POTREBBE DISTRUGGERE TUTTO NEL RAGGIO DI CHILOMETRI: SAREBBE IL CAOS TOTALE, IN UNA ZONA DENSAMENTE POPOLATA (E CON UN’ALTA PROPENSIONE ALL’ABUSIVISMO) … I PIANI DI EVACUAZIONE PATACCA
Dal 1950 nell’area del tempio di Serapide a Pozzuoli il suolo si è sollevato di circa 4 metri: da 2,50 metri sotto il livello del mare agli attuali 1,50 sopra. La stazione di rilevamento dell’Osservatorio Vesuviano a Rione Terra dal 2005 ha certificato un innalzamento di 140 centimetri.
La zona del porto di Pozzuoli è quella sottoposta alle massime tensioni di sollevamento, ancora più evidenti se si pensa che tra il 1985 e il 2005 il suolo si era abbassato di 1 metro.
I geologi classificano quanto avviene nei Campi Flegrei con il termine bradisismo. Secondo i ricercatori, i terremoti che si verificano in quest’area non sono un fenomeno anomalo, ma connesso al processo di sollevamento che genera tensioni superficiali.
Il terremoto di ieri notte, il più forte degli ultimi 50 anni, ha generato in punti prossimi all’epicentro un’accelerazione al suolo — di 0.9-1 g — pari all’accelerazione di gravità. «Secondo alcuni studi la scossa più forte che potrebbe avvenire in questa zona è di magnitudo 5-5.1», aggiunge Francesca Bianco [direttrice del dipartimento vulcani dell’Ingv].
«Questo non significa che è quella che ci aspettiamo o che ci sarà, ma che potrebbe verificarsi in particolari condizioni, come per esempio l’attivazione congiunta di tutte le faglie della caldera. Un evento, è bene sottolineare,davvero poco probabile. Però, fino a che durerà il sollevamento del suolo, dobbiamo aspettarci scosse uguali o anche leggermente superiori a quella di ieri, che è stata seguita da una trentina di scosse molto deboli, solo dieci di magnitudo superiore a 1.0».
L’area dei Campi Flegrei è forse la più monitorata al mondo dal punto di vista sismico e vulcanologico. «Non lo diciamo noi dell’Ingv», chiarisce Bianco, «ma i colleghi stranieri». La zona è coperta da numerosi sensori, telecamere agli infrarossi e centraline, sia a terra che in mare, che rilevano in tempo reale una serie di parametri.
I sensori e le centraline, per esempio, sono stati in grado di rilevare il forte aumento dell’anidride carbonica — di origine profonda per il degassamento del magma — nelle fumarole della Solfatara che si è registrato a partire dal 2005, quando è iniziata l’attuale fase di sollevamento. A parte le scosse sismiche, il pericolo maggiore è costituito dalla minaccia di eruzione della caldera.
«L’ultima è avvenuta nel 1538, un’eruzione minore. Non siamo in grado di dire quanto durerà l’attuale fase di bradisismo, ma non siamo vicini a un’eruzione. Nessuno dei parametri monitorati indica l’avvicinarsi di un’eruzione a breve termine, non ci sono anomalie compatibili con questo scenario. Tenendo sempre presente che la caldera dei Campi Flegrei è un vulcano attivo e, in quanto tale, non si può escludere un’eruzione in un futuro lontano» .
(da agenzie)
Leave a Reply