IN ITALIA EVASIONE IVA DI 33 MILIARDI L’ANNO
UN QUARTO DELL’IVA ELUSA… IL TOTALE EVASO OGNI ANNO NEL NOSTRO PAESE E’ DI 109 MILIARDI, PARI AL 6,4% DEL PIL
Ferruccio De Bortoli sul Corriere Economia oggi presenta uno studio di Prometeia sull’evasione fiscale italiana: secondo i dati ufficiali (che verranno aggiornati dalla Nadef) il tax gap,ovvero la differenza tra le tasse dovute e quelle pagate, è di 109 miliardi l’anno, in media nel periodo, il 6,4 per cento del Pil, il Prodotto interno lordo.
L’Iva è la tassa più evasa.
Secondo la Commissione europea (dati relativi al 2017), gli Stati membri avrebbero perso 137 miliardi di gettito Iva, di cui 33 miliardi in Italia, 25 in Germania, 12 in Francia.
Sostanzialmente un quarto dell’Iva italiana sarebbe regolarmente elusa. Questo fenomeno avrebbe, secondo Prometeia, una stretta relazione con l’evasione da redditi di lavoro autonomo e piccole imprese che in Italia — particolare da non sottovalutare per non fare di ogni erba un fascio — è molto più sviluppato che negli altri Paesi.
Coinvolge il 23,8 per cento degli occupati contro il 14,9 nella media europea. Per questi redditi il tax gap, è cresciuto dal 64,2 per cento del 2011 al 67,8 del 2016 mentre, nel corrispondente periodo, il tasso di evasione dell’Iva si è seppur di poco contratto, dal 27,5 al 26,4 per cento.
Come se ci fossero due vasi comunicanti: riduco il livello di evasione da una parte, si accresce dall’altra. «Il grosso dell’evasione sta qui — commenta Lorenzo Forni, segretario generale di Prometeia — e dunque una seria lotta al nero passa dall’Iva, anche da una eventuale rimodulazione delle aliquote e soprattutto da strumenti che incentivino la tracciabilità delle transazioni, come la fatturazione elettronica — che secondo le stime dà un gettito di 2 miliardi superiore alle attese — e dai pagamenti digitali. Ma non mi aspetterei miracoli.
(da “NextQuotidiano”)
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