IN ITALIA SI PERDONO 627 POSTI DI LAVORO AL GIORNO, EVVIVA IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO
CON IL GOVERNO MONTI, IN PIENA CRISI ECONOMICA SE NE PERDEVANO 609, CON GENTILONI SE NE GUADAGNAVANO 1000 AL GIORNO
È quanto emerge dai dati elaborati dall’Istat: ogni giorno nel nostro paese si perdono 627 posti di lavoro.
Numeri che superano quelli del periodo tra il 2011 e il 2013, cioè quando l’Italia stava vivendo uno dei momenti peggiori della crisi del debito.
Per fare un confronto, durante il governo di Mario Monti il ritmo di perdite di posti di lavoro giornalieri era di 609, mentre con il governo guidato da Paolo Gentiloni i numeri erano in positivo: circa mille posti di lavoro creati ogni giorno.
Secondo l’Istat alla base della caduta della crescita economica c’è il crollo della domanda interna. Le famiglie fanno pochi acquisti di beni durevoli, e gli imprenditori investono sempre meno, facendo crollare la spesa per impianti e macchinari. Il risultato è che il prodotto lordo ha cominciato a contrarsi, come non succedeva dal 2014.
L’Italia quindi starebbe prendendo un treno rapido diretto verso la recessione. Lo sostengono anche i dati sintetizzati dalla Banca d’Italia, che mostrano come ogni mese sia peggiore del precedente. E non è un meccanismo destinato ad invertirsi: a febbraio, quando verranno emessi i titoli di Stato necessari al finanziamento del debito, l’Istat potrebbe decretare la recessione una volta per tutte, mettendo il nostro paese in una posizione di ulteriore vulnerabilità .
(da agenzie)
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