INDAGATO PER CORRUZIONE E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
VIAGGI, TELEFONINI, TERRENI, CONSULENZE: PECORARO SCANIO VERDE… MA NON AL VERDE ?
La notizia è arrivata inaspettata, le indagini condotte dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, per conto della Procura di Potenza, non avevano avuto “fughe di notizie”: ora l’intero faldone è stato trasmesso per competenza territoriale alla Procura di Roma, visto il coinvolgimento di un componente l’esecutivo. Nei prossimi giorni il procuratore capo, Giovanni Ferrara, potrà decidere la trasmissione degli atti che riguardano Pecoraro Scanio al Tribunale dei Ministri, per una inchiesta che si preannuncia esplosiva e che potrebbe travolgere non solo il Ministro dell’Ambiente, ma il raggruppamento dei Verdi, alla vigilia della scadenza elettorale.
Alfonso Pecoraro Scanio è indagato per corruzione e associazione a delinquere, finalizzata a compiere delitti contro la Pubblica Ammnistrazione, insieme a lui sono finiti nel registro degli indagati tre imprenditori.
L’inchiesta della Procura di Potenza era partita approfondendo i rapporti tra il Ministero e un imprenditore lucano, Franco Ferrone, attivo nel campo delle bonifiche ambientali. Ricostruendo la strada di appalti e interessi si sarebbe arrivati al Ministro dell’Ambiente. Alcune intercettazioni lo tirerebbero in ballo per “scambi di favori” con alcuni imprenditori, anche attraverso persone vicino al Ministro. L’inchiesta ha coinvolto il rapporto preferenziale tra Ministero e una agenzia di viaggi di Perugia, con strani incroci tra gli appalti per l’organizzazione di missioni e trasferte di personale del ministero e gite e viaggi premio con soggiorni in alberghi di lusso di cui avrebbero goduto lo stesso Ministro e componenti del suo staff. Molti dei quali, interrogati, avrebbero confermato le ipotesi della Procura.
Il tour operator di Perugia, l’agenzia Visetur, avrebbe il monopolio dei viaggi istituzionali del Ministero dell’ Ambiente e avrebbe ripagato Pecoraro Scanio con soggiorni premio in alberghi da sogno, gite e suite: in tal senso è stato indagato l’amministratore delegato del gruppo, Mattia Fella; da analizzare ci sarebbe anche una consulenza di 60mila euro affidata dal Ministero a un esperto vicino alla Visetur.
C’e’ poi una pista che riguarda il direttore e l’editore di una rivista che si occupa di ambiente: risulterebbe dimostrato che i cellulari in uso nell’entourage del Ministro sarebbero spesati dalla rivista.
Altro capitolo al vaglio degli inquirenti è quello relativo alla compravendita di terreni agricoli in centro-Italia. Secondo la Procura l’idea sarebbe stata di trasformarli in suolo edificabile: tra i nomi dei soggetti interessati all’operazione vi sarebbero anche presunti prestanomi del titotale dell’Ambiente.
Un quadro estremamente preoccupante che, se confermato, si inserirebbe nel contesto di una figura già chiacchierata per vicende tipo “appartamento in pieno centro a Roma con vasca Jacuzzi”, energia eolica con finanziamenti ai Verdi da parte delle aziende beneficiate, viaggio con corte al seguito a Bali, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente. Ovviamente sarà il corso delle indagine a stabilire responsabilità personali, sempre che il tribunale dei Ministri non blocchi tutto.
Certamente a Pecoraro piace viaggiare….ricordate quando a Napoli scoppiò la rivolta per la spazzatura nelle strade? Beh lui era in vacanza a Praga e non ci pensò neppure a rientrare d’urgenza. Si rivide a vacanze concluse …con comodo. E se non fosse caduto il Governo Prodi probabilmente Pecoraro due giorni dopo sarebbe stato sfiduciato dal Parlamento…una cosa è certa: gli Italiani ormai sono in difficoltà economiche, ma Pecoraro “al verde” non lo è di sicuro.
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