“INFAME, SPIONE, SEI COME BUSCETTA”: MINACCE DI MORTE ALL’ULTRA’ PENTITO
RESTA IN CARCERE LUCA DA ROS, ANCHE PER IL PERICOLO DI RITORSIONI… IL LEGALE DEGLI ULTRAS: “ORMAI GLI SBANDATI SONO POCHI, LA MAGGIORANZA E’ DI INSOSPETTABILI PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI”
Si allunga la lista degli indagati per l’assalto di Santo Stefano contro i tifosi napoletani, costato la vita al supporter del Varese Dede Belardinelli.
Dopo quello del ‘rosso’ Marco Piovella (poi arrestato su richiesta della Digos in quanto “ispiratore” dell’agguato), l’ultrà pentito Luca da Ros ha fatto anche il nome di Nino Ciccarelli, storico capo del tifo interista, già condannato a 12 anni di carcere per vari reati e attualmente sottoposto a cinque anni di Daspo.
Piovella e Ciccarelli sono soltanto due delle persone coinvolte dal 21enne membro dei Boys San, che resta in carcere perchè le indagini non sono concluse, ma anche per evitare di subire ritorsioni. temute anche dagli stessi inquirenti.
Il clima sui social network nei suoi confronti infatti, non è certo dei migliori.
Come riporta il Corriere della Sera, il suo profilo Facebook “è stato «bombardato» da altri ultrà che – nei migliori dei casi – lo hanno definito «infame», «spione» o «Buscetta», con riferimento al pentito più importante di Cosa Nostra”
Ma le indagini, si legge ancora sul Corriere, “sono vicine a una svolta anche sul fronte dell’auto che ha investito Belardinelli.
Il «Teppista» Ciccarelli, dopo un lungo interrogatorio ha ammesso di aver preso parte agli incidenti ma, assistito dall’avvocato Mirko Perlino, non ha aggiunto molto altro”.
Proprio lo storico legale della curva Nord interista ha parlato a La Stampa della trasformazione socio-culturale che sta avvenendo nel mondo degli Ultras
“Nelle curve ormai sono più i laureati e i professionisti che gli sbandati. I proletari ci sono ancora, intendiamoci, ma sempre meno, non sono più la maggioranza. Se andassimo in una qualunque curva potrei indicarle un sacco di insospettabili. Dentro ci trovi architetti, professionisti medici, imprenditori. Gente che ha anche fatturati da 4-5 milioni l’anno. I disadattati sono pochi. Il bello è che quando questi ultrà si trovano davanti ai giudici ammettono gli addebiti, si rendono conto: commettono atti criminali ma non sono delinquenti. Credo sia una questione di adrenalina. E poi, la violenza purtroppo rientra nell’indole umana”.
(da “Huffingtonpost”)
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