INFILTRAZIONI MAFIOSE A FONDI: SI RENDA PUBBLICA LA RELAZIONE DEL PREFETTO
NELLA DOCUMENTO EMERGE CHE IL SENATORE PDL FAZZONE ERA SOCIO DEL SINDACO E PARENTE DI UN PREGIUDICATO IN UNA SOCIETA’ BENEFICIATA DI VARIANTE URBANISTICA, VOTATA DAL SINDACO STESSO… ACCUSE A MARONI PER NON AVER SCIOLTO IL COMUNE… DURE REAZIONI DEI SINDACATI DI POLIZIA E DI QUELLO DEI PREFETTI
Ci sono voluti un anno e un mese di indagini e richieste precise, ma alla fine il comune di Fondi non è stato sciolto dal Consiglio dei Ministri, nonostante le circostanziate accuse del prefetto di Latina.
Si è arrivati all’escamotage delle dimissioni del’intero consiglio comunale, così a marzo tutti potranno ripresentarsi alle elezioni come teneri angioletti.
Per molti esponenti dell’Antimafia si è trattato “di un grave cedimento dello Stato, sconfitto ancora una volta dalla logica dei clan e dalle connivenze col potere politico”.
Il sindaco e la giunta di centrodestra del comune di Fondi hanno evidentemente fatto pressioni perchè il governo e il ministro Maroni non sciogliessero la giunta comunale, nonostante la relazione del prefetto che certificava l’infiltrazione della malavita calabrese nella gestione degli appalti pubblici.
E non a caso parole dure arrivano proprio dal segretario del sindacato dei funzionari di polizia: “Se si torna alle urne, allora si renda pubblica la relazione del prefetto”, affinchè i cittadini siano realmente informati sulle accuse mosse a molti esponenti politici locali.
Il presidente del sindacato dei prefetti, a sua volta, ha preso una posizione molto decisa: “La legge prevede che la procedura di scioglimento si concluda con il pronunciamento del Consiglio dei Ministri sull’esistenza o meno dell’infiltrazione malavitosa. Invito pertanto il governo a pronunciarsi con chiarezza sulla presenza del condizionamento mafioso a Fondi, così come sostenuto nella relazione del prefetto Frattasi e nella richiesta di scioglimento del ministro (mai attuata nei fatti)”. Continua il presidente del sindacato dei prefetti: “Senza una motivazione, saremo di fronte a un grave precedente che consentirebbe in futuro alle amministrazioni di impedire l’applicazione della legge, con lo stratagemma dell’autoscioglimento”.
Occorre ricordare che la relazione del prefetto, in collaborazione con le forze dell’ordine, consisteva in oltre 500 pagine di fatti, nomi, documenti, appalti, connivenze tra dirigenti comunali e politici con esponenti della ‘ndragheta calabrese e persino la confessione di un assessore.
Elementi evidentemente non sufficienti per procedere allo scioglimento del Comune, secondo alcuni ministri.
Soddisfatto invece il senatore del Pdl, Claudio Fazzone, che si legge nella relazione del prefetto “era socio del sindaco Parisella e del parente di un pregiudicato in una società beneficiata da una variante al piano regolatore votata dallo stesso sindaco.
Sicuramente ha ragione di essere soddisfatto, forse un po’ meno i cittadini di Fondi in balia di politici intenti sia a insabbiare ( le collusioni) che a costruire ( con i favori del Comune).
Dalle solite chiacchiere, Maroni è passato a proteggere i chiacchierati.
Roma ladrona, la Lega a Fondi perdona.
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