INTERVISTA A BASSOLINO: “IL PD PENSI A SCONFIGGERE DE MAGISTRIS E GRILLINI, NON ME”
“IO CE LA POSSO FARE, LASCIAMO DECIDERE GLI ELETTORI”
“Lo dico da mesi che come Pd abbiamo davanti una scalata molto difficile. E mentre a Napoli, alcuni cercano candidati per battere me alle primarie, legittimamente s’intende, io mi muovo per sconfiggere de Magistris alle elezioni. Un confronto duro, ma non impossibile. Perciò mi sono battuto per fare le primarie: sono un bagno di umiltà fondamentale”.
Antonio Bassolino trascorre le vacanze tra un incontro elettorale e un pranzo con i cinque nipotini.
Lucido nell’analisi, l’ex sindaco e governatore parla con Repubblica anche di Mezzogiorno, “vero banco di prova per Renzi”. E lancia un appello al premier.
Bassolino, nessuna sorpresa da questi sondaggi che danno il Pd quarto a Napoli e molto male anche a Roma?
“Il mio polso della situazione lo diceva: sto girando, sento persone in ogni quartiere, entro in tante case…”.
Ma solo pochi mesi fa De Luca ha vinto in Regione.
“La partita per il Comune è molto diversa. Alle regionali, il confronto era tra due schieramenti, con turno unico. Ora è tra 4, a doppio turno. E nè de Magistris, nè i 5 Stelle, nè il centrodestra, oltre al Pd, ha la certezza di superare il primo turno. Poi, per il ballottaggio, si riapre la partita e lì comincia un altro gioco”.
Eppure lei è in campo e ha sempre rivendicato di saper vincere. Quindi come crede di farcela?
“In primo luogo: con le primarie. Senza, Pd e alleati, con qualunque candidato, non entrerebbero neanche in partita. Invece occorre fare quel doveroso bagno di umiltà “.
Primarie di umiltà anche per lei, che ha governato molto e commesso anche errori politici.
“Certo, per Bassolino e per tutti. Un grande bagno. Di critiche, di ascolto, di prospettazione di idee. Guai a ogni boria, a ogni peccato di presunzione. Servono modestia, umiltà , sapersi confrontare”
Ma lei è al centro di un paradosso. Grande sostenitore e insieme ostacolo delle consultazioni, visto che tutti i ‘papabilì temono di perdere. Anche Guerini auspica “energie nuove” in campo.
“Ha ragione Lorenzo Guerini, lo dico sul serio. Anch’io mi auguro che si presentino altri candidati con la loro forza. In modo che siano poi i napoletani a decidere chi meglio può fare questa scalata e rappresentare idee nuove per la città in questa fase. Ma deve avvenire quanto prima e non sotto il 6 marzo: perchè la politica è anche tempo. E mentre noi cerchiamo, de Magistris ha già pronte alcune liste, così Lettieri per Fi; e i 5 Stelle sono in campagna elettorale sempre. Anche per questo mi sono candidato subito: per dare una sveglia”.
Ma dopo il suo ritorno, il Pd è ancora più diviso.
“Cosa dire? Mentre a Napoli alcuni cercano possibili candidati per battere me alle primarie, cosa legittima aggiungo, io cerco di battere de Magistris alle elezioni. E intendo vincere per Napoli. Poi, anche per il Pd, per quelli che non sono d’accordo. L’obiettivo è aprire una prospettiva per la città : oggi bloccata politicamente”.
La prospettiva di un nuovo patto con Roma?
“Certo. Una sinergia che spetta innanzitutto al sud stimolare. Difatti, la principale critica politica che io muovo al sindaco è quella di aver attivato una costante contrapposizione, in luogo della collaborazione indispensabile e necessaria, con il governo e con Roma. Quella collaborazione è il primo passo per innescare ogni cambiamento: per creare sviluppo, per trasformare Bagnoli, per lottare contro forme moderne e tragiche di una camorra di gang giovanili, a cui occorre rispondere con più scuola fino a sera, più spazi, più impianti sportivi”.
Bassolino, lei sta lanciando un appello a Renzi?
“La sfida è il sud. Sia Scalfari che Galli della Loggia hanno posto in questi giorni il grande tema del Mezzogiorno come un problema anche del governo. Questo è un tema anche culturale, non solo politico. Penso che il governo debba sforzarsi molto di più, nella sua visione e nell’approccio al problema meridionale. Perciò dico a Renzi, al Pd Nazionale: dobbiamo riuscirci insieme, sud e Roma, ma anche Mezzogiorno e Nord. Anche per questo mi ero battuto perchè le primarie si svolgessero nello stesso giorno a Milano e a Napoli. Poi noi le faremo il 6 marzo, va bene. Ma il presidente del Consiglio riesce a cambiare davvero il Paese nella misura in cui riesce a cambiare anche il Mezzogiorno. Ed è con questo spirito che io mi candido a Napoli”.
Conchita Sannino
(da “La Repubblica”)
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