INTERVISTA A EMILIO FEDE: “MI SENTO SOLO, SONO SPARITI TUTTI E SILVIO NON MI INVITA PIU'”
“SU DI ME SOLO BUGIE, NON SAPEVO CHE RUBY FOSSE MINORENNE E POI DIMOSTRAVA 28 ANNI”
«Io sapevo che Ruby era minorenne? Balle. E sai chi lo dice che sono balle? Non io. Ma Berlusconi, Mora e la stessa Ruby. Basta, sono stufo. La verità è che dovrei rifiutarmi di rispondere a domande su questa storia».
Emilio Fede, 81 anni, nato a Barcellona Pozzo di Gotto, è in macchina con il suo fidato autista. Sta arrivando nel suo appartamento di Milano 2.
Cinquanta metri dal Residence Olgettina, per intenderci. «Ma non ci sono mai stato. Mai».
La requisitoria del pm Ilda Boccassini sul caso Ruby, l’ex direttore del Tg4 l’ha seguita in diretta su Sky eventi. Commento: «Si vede che mi ha tanto in simpatia che non vuole abbandonarmi….».
A parte le battute, secondo l’accusa lei non poteva non sapere che Ruby fosse minorenne. E che, in base al suo rapporto di fedeltà , è difficile immaginare che non lo avesse detto a Silvio Berlusconi.
«E invece io non lo sapevo che non avesse più di 18 anni. La prima volta in cui l’ho incontrata ho chiesto: chi è? Chi l’ha portata? E lei: ma come, non si ricorda di me? Ho partecipato al concorso a Letojanni… E allora mi sono ricordato vagamente che era tra le ragazze dell’evento di cui ero in una giuria in Sicilia. Tutto qui. Io ricordo che ne dimostrava 28, di anni. Era corpulenta, alta… Cosa dovevo pensare? Che Berlusconi chissà quali progetti sessuali avesse? Non era una ragazza che potesse interessarmi».
La pm Boccassini ritiene che la sua difesa sia «risibile» e che le sue dichiarazioni siano «ridicole».
«La mia difesa è lineare: io Ruby non l’ho mai sentita, parlano i tabulati telefonici. Piuttosto, bisognerebbe chiedersi perchè sono stato tirato dentro questa storia. Perchè sono stato sputtanato come un complice di fatti sessuali… Io, giornalista di fama con una famiglia perbene. A che cosa mi sarebbe servito tutto questo? Se fosse vero, oggi sarei stato direttore di Mediaset. E non sarei andato via senza una lira di buonuscita».
Lei è stato sostituito al Tg4…
«Già , e mi manca molto il mio tg. Mi è stato tolto cortesemente di mano, al fine di migliorarlo, evidentemente… Ho un contratto ancora per 3 anni, i benefit. Ma per 20 anni ho avuto lo stesso stipendio. Faccio a tutti una domanda: se fossi stato complice di Berlusconi, lui avrebbe consentito che mi togliessero la direzione del Tg4? O di non candidarmi più al Senato, dove sarei stato straeletto? Rispondetemi».
Risponda lei.
«La risposta è: no. E comunque meritavo molto di più. La vera amarezza? Che anche stasera (ieri sera, ndr ) solo il Tg4 ha citato il mio nome. Mah. L’unica spiegazione è che per la mia professionalità ero diventato imbarazzante. Tirarmi dentro faceva notizia. Dava fastidio la mia notorietà . La mia amicizia sincera verso Silvio rompeva i c…».
E oggi, vi vedete ancora con lui?
«No, non mi invita più. E mi sento solo. Ma al di là di Silvio, per tutti gli altri cito Spadolini: la riconoscenza è solo attesa di nuovi favori. Ho imparato, tardi, la lezione. Oggi tutti quelli che dicevano di non poter vivere senza di me, che non potevano cenare se non c’ero io, silenzio totale. Gente che ho aiutato moltissimo. Da quando non sono più direttore del Tg4, spariti. Tranne qualcuno. Altro che processo. Questa è la cosa che più mi fa soffrire».
Angela Frenda
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