INTERVISTA A FABIO GRANATA: “ECCO PERCHE’ OGGI SFILO PER COSTITUZIONE”
“LA MANIFESTAZIONE L’ABBIAMO ORGANIZZATA ANCHE NOI: CI SARANNO ANCHE FLAVIA PERINA, ANGELA NAPOLI E FILIPPO ROSSI”… “STO MEGLIO CON I NUOVI AMICI CHE CON CERTE PERSONE DI FLI”
«Sì, vado in piazza, la manifestazione l’abbiamo organizzata anche noi. Ci saranno anche Flavia Perina, Angela Napoli, Filippo Rossi».
Fabio Granata, oggi sfilerà a difesa della Costituzione con bel po’ di popolo della sinistra.
Ogni sigla, il marchio dell’antiberlusconismo doc: Articolo 21, Libertà e Giustizia, Tavolo della pace, Emergency, e pure l’Anpi.
Granata, nessun imbarazzo per uno di destra?
Assolutamente no. E lo dico da uomo di destra. La Costituzione rappresenta il tessuto connettivo della nazione, un patrimonio immateriale simboleggiato dalla bandiera, un insieme di valori che sono la precondizione della politica e dello stare assieme. È giusto che questi valori siano condivisi.
Da destra e sinistra.
Sì. Guardi, a qualcuno fa comodo strumentalizzare la manifestazione per parlare di santa alleanza. Allora sgombriamo il campo: quell’ipotesi non è attuale, visto che la situazione è cambiata. Noi vogliamo costruire la destra repubblicana, costituzionale, legalitaria ed europea che non si riconosce più nel berlusconismo.
Sarà tramontata la santa alleanza, ma se la Costituzione va difesa qualcuno la offende.
La offende chi alimenta lo scontro istituzionale, chi attacca la magistratura, chi non riconosce l’unità nazionale, i suoi simboli, la sua festa, chi asseconda questi segnali inquietanti di disfacimento.
Cioè Berlusconi e la Lega. E la giustizia?
Appunto, la manovra è chiara: è diventata una priorità per coprire gli scandali e il processo di Milano. E per non far discutere il paese delle vere priorità , dallo sfascio della scuola a quello della cultura. Diciamo che della riforma non se ne sentiva il bisogno.
Questo è già un voto contrario.
Discuteremo, ma emerge una volontà punitiva su alcuni punti, dall’obbligatorietà dell’azione penale alla riforma della polizia giudiziaria. Si tratta di norme che non possono non vederci contrari. E poi Berlusconi lo ha detto chiaramente che vuole i pm col cappello in mano di fronte ai giudici. Questo per uno di destra è inaccettabile. Domando, a chi si professa di destra: Paolo Borsellino doveva bussare col cappello in mano, essere sottomesso? Per non parlare, sempre a proposito di destra, delle frasi su tangentopoli.
Parliamone.
Cosa ne pensano Ignazio La Russa e i leghisti della difesa dei ladri? Lo so anche io che quel processo storico ebbe eccessi. Ma ci fu una questione morale gigantesca, che non si può rimuovere ora all’insegna del qualunquismo, dell’impunità , della vergognosa operazione Montecarlo che mira a far passare il messaggio «tutti sono uguali e tutti rubano alla stessa maniera», come cantava De Gregori.
Mi pare che non si è dimesso da falco.
No, non mi sono dimesso. E non perchè io sia un Pierino fondamentalista. Ma perchè anche se siamo in una fase diversa rispetto a qualche tempo fa, io non rinnego quello che abbiamo fatto. Senza radici non c’è futuro e le nostre radici sono lo scontro nel Pdl sulla legalità , quando Fini con un gesto ha messo in discussione una vita politica. Quello spirito resta: noi siamo nati nel conflitto col berlusconismo.
E sui valori siete più vicini alla sinistra.
Sui temi di fondo di difesa delle regole c’è più assonanza col centrosinistra, anche se siamo alternativi. Tuttavia è evidente che c’è un rispetto reciproco, che non viene contemplato da chi considera la politica l’abbattimento del nemico di turno.
Mai alleanze a sinistra?
Noi siamo impegnati a costruire la destra. Al momento del voto vedremo con questa legge elettorale che fare.
Le colombe Urso e Ronchi oggi fanno una corrente.
Dico due cose, senza polemiche. Primo: il pluralismo è una ricchezza, ed è un bene discutere. Secondo: fino a Milano tutti questi distinguo non ci sono stati nè sulla sfiducia nè sulla prospettiva. E aggiungo: al congresso non si è manifestato un solo dissenso. Mi auguro che non prevalga l’insoddisfazione da organigramma.
Dica la verità , sta costruendo la sinistra del terzo polo…
Non scherziamo. Sono d’accordo con Adornato ad andare oltre il Novecento. Scriva piuttosto che nel terzo polo sto benissimo, con i nuovi compagni di viaggio si parla meglio che con alcuni dei nostri.
(da “Il Riformista“)
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