INTERVISTA A FINI: “PRONTO A LAVORARE PER UNA DESTRA ANTI-LE PEN E DI GOVERNO”
“GIORGIA MELONI E’ UNA GRANDE DELUSIONE, E’ DIVENTATA LA MASCOTTE DELLA LEGA”… “IL VUOTO VA RIEMPITO, MA SI DEVE PARTIRE DALLE IDEE, NON DAI VERTICI TRA EX COLONNELLI”
Gianfranco Fini, parliamo della crisi del centrodestra. Anzi no, prima risponda ad una domanda preliminare. C’è ancora la destra in Italia?
“Dobbiamo metterci d’accordo su che cosa s’intenda per una politica di destra. Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c’è la Lega, con l’aggiunta della costola Giorgia Meloni, sempre più mascotte di Salvini. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l’immigrazione e l’Unione europea. E poi c’è Forza Italia, il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di Berlusconi”.
Nient’altro?
“Vedo il deserto dei tartari. La destra come la intendo io, maggioritaria, di governo, anche quando è all’opposizione, purtroppo non esiste”.
Ci sono voci di movimenti: gli ex An si darebbero da fare. La rivedremo con Alemanno e La Russa?
“Non si può riportare indietro le lancette. Nell’ambito di quella che fu An circolano tuttavia due sentimenti che coinvolgono una parte di ex ceto politico che non vuol ridursi al “Si Salvini chi può” pur di essere eletto… ”
Ce l’ha con la Meloni?
“La Meloni è una gran delusione”.
L’ho interrotta. Diceva dell’altro sentimento in ambito An.
“Sì, è quello degli elettori che hanno perso una casa comune, che hanno votato Grillo o Pd, oppure non hanno più votato e non si sentono rappresentati politicamente. Sono loro gli interlocutori, quelli che si aspettano un centrodestra con una fisionomia programmatica, un centrodestra con le idee. La sinistra, sia pur con mille tormenti, si è messa in moto, mentre a destra non si vede niente”.
Ripartire con chi?
“Certo non con i vertici tra ex colonnelli, con la definizione delle alleanze alle prossime elezioni o con l’individuazione risibile di una leadership. Mi permetto di dare un consiglio: prima di tutto bisogna fare chiarezza sui contenuti”.
Alemanno e altri si stanno muovendo con una sorta di Cosa post-An. E poi ci sono i soldi della Fondazione An, 230 milioni che servono come il pane…
“Io non sono iscritto alla Fondazione. Al di là del tesoretto, vedo con interesse tutto ciò che si muove nella direzione che ho detto e, se richiesto, darò il mio contributo”.
Non chiude la porta ad un nuovo impegno politico?
“Il mio impegno non è mai cessato. Vada sul sito di Liberadestra. Non troverà commenti a Tizio o Caio ma riflessioni per mettere benzina nel motore”.
Immagino lontane dal Salvini pensiero
“Quello è lepenismo d’accatto. Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell’Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l’euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d’Europa”.
Le piacerà ancora meno il Salvini sull’immigrazione.
“Ha detto cose oscene tipo che “se non partissero non annegherebbero”. Molto è cambiato da quando feci la legge con Bossi. Oggi arrivano donne e uomini in fuga dalla guerra civile che, giustamente, chiedono diritto d’asilo. Una politica di destra ed europeista dovrebbe chiedere la revisione del trattato di Dublino 3. Non è possibile che l’Italia debba farsi carico da sola, dall’identificazione alla permanenza, di chi arriva sulle nostre coste”.
Insisto: ma se Berlusconi decidesse di andare alle Bahamas a chi tocca?
“Al momento non c’è nessuno come non c’era nessuno a sinistra. La leadership non si costruisce in laboratorio, la leadership si afferma con le proposte, con una visione della politica e della società . Il nuovo leader della destra deve ancora emergere”.
Non a caso Renzi dice: io duro fino al 2018 e poi vinco le elezioni. Secondo lei ha ragione?
“Renzi è un uomo fortunato, spregiudicato, a volte un po’ bullo, in questo momento non ha competitori. Gli italiani cominciano a capire che la protesta di Grillo è fine a se stessa. E se non votano Grillo oggi cosa c’è? Berlusconi o Salvini? Mi creda: Renzi può dormire tra due guanciali”.
Ma prima o poi ci sarà un’altra destra?
“E’ inevitabile che il vuoto finisca per riempirsi”.
Alessandra Longo
(da “La Repubblica”)
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