INTERVISTA A VALERIA, COMPAGNA DI VITA DI DJ FABIO: “LUI ORA E’ DA QUALCHE PARTE CHE RIDE PER IL CASINO CHE HA COMBINATO”
I RINGRAZIAMENTI A MARCO CAPPATO: “UN AMICO VERO, HA RISCHIATO ANNI DI CELLA PER RENDERLO LIBERO E RISPETTARE LA SUA SCELTA”
“Fabo adesso è da qualche parte che ride, tutto fiero per il casino che ha combinato, per quello che è riuscito a smuovere in un paese statico. Contento per questa legge che ora è cambiata grazie a lui. Sono sicura che è fiero e felice, altri non dovranno passare il suo inferno per avere il diritto di morire. Per merito suo saranno finalmente liberi di scegliere”.
Ha la voce allegra Valeria Imbrogno compagna di vita di Fabiano Antoniani negli anni giramondo e in quelli in cui, dopo l’incidente, il suo corpo era una prigione buia: cieco, tetraplegico.
E’ a Milano quando arriva la notizia della sentenza. Era venuta a Roma per assistere all’udienza pubblica della corte costituzionale lasciando per qualche ora il suo lavoro di psicologa in carcere, di personale trainer dopo anni passati a boxare con stile e grinta.
Cosa significa questa sentenza?
“Che Fabo ha vinto la sua battaglia di libertà . Perchè ora tutto il suo dolore non è stato inutile. Ne sarebbero fiero, me lo ha detto mille volte: spero che rendere pubblica la mia storia, serva agli altri, porti a cambiare la legge. Perchè chi sta soffrendo come me sia un giorno libero di poter scegliere. Adesso io non lo sono mi ripeteva. Per questo ha scelto di morire non di nascosto grazie a qualche medico pietoso, ma chiedendolo ad alta voce. Per cambiare le cose, aiutare gli altri”.
Ci sono voluti anni….
“Fabo lo diceva sempre, quanto ci vuole a capire?. Se politici e giudici avessero sofferto quello che soffriva lui avrebbero e deciso in 5 minuti. Io comunque ci speravo, confidavo nella corte, spero ora che questo vuoto legislativo venga colmato, disciplinato. Sarebbe bello, una conquista ottenuta con tanta sofferenza”.
Marco Cappato ora non andrà in carcere
“Io a Marco posso solo dire grazie, è un amico vero, quello che ha fatto per Fabo ci legherà per sempre. Ha rischiato anni di cella per renderlo libero, per rispettare la sua scelta, i suoi desideri”.
Come sono stati questi anni senza Fabo?
”Gli ultimi tempi prima di andare in Svizzera ero veramente disperata, continuavo a piangere e chiedergli: come faccio io senza di te?. Lui quasi vedesse nel futuro mi ha risposto: avrai un sacco di cose da fare. Ecco, il mio uomo mi ha lasciato un mare di impegni, una battaglia da proseguire. Mi ha lasciato il suo coraggio di vivere, in tutti i sensi, fino in fondo. Non mi ha mai lasciato, io ci parlo tutti i giorni, anche se la mia vita avanti. Come lui avrebbe voluto”.
Ha cambiato vita?
“Prima insegnavo box anche in carcere ora lavoro come psicologa dietro le sbarre, con la criminologia è sempre stata la mia passione. Ecco a volte sul volto dei detenuti rivedo quel sorriso che aveva Fabo quando andavamo in giro, anche se era cieco riusciva a ridere. Vedo attimi di libertà sulle loro facce, qualcosa di diverso nello sguardo.
(da “La Repubblica”)
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