INTERVISTA A VITTORIO FELTRI: “BERLUSCONI INCOMPRENSIBILE, DA RICOVERO ALFANO”
“SCHEDA BIANCA E’ RINUNCIARE A PROPRIE IDEE, SE MARTINO GLI FACEVA SCHIFO POTEVANO VOTARE PER ME”
Il vincitore è chiaro, lo sconfitto pure. Lineare la strategia di Renzi, incomprensibile la tattica di Berlusconi. Da ricovero, invece, l’“altalena” di Alfano e del suo Ncd.
È questa, idopo l’elezione di Mattarella, la sintesi di Vittorio Feltri, che si è pure portato a casa 46 voti.
Feltri, chi vince e chi perde?
«Questa partita l’ha vinta Renzi. Ha imposto il suo candidato, considerato da Berlusconi, e me ne stupisco, non degno di essere votato. Se avesse scelto di votarlo, Forza Italia avrebbe fatto una discreta figura. Mattarella è un democristiano, non un ex segretario del Pd, del Pds o del Pci, e Berlusconi aveva detto proprio di non volere un ex comunista. Votare scheda bianca ha significato rinunciare anche alle proprie idee. Tra l’altro c’era un candidato di bandiera, Antonio Martino, che ha preso due voti, e questo è squallido. E se poi proprio Martino gli faceva schifo, c’ero io, che avevo i voti di Lega e Fratelli d’Italia.
Il numero di schede bianche dimostra che in Forza Italia c’è stato un serio smottamento. Siamo al declino di Berlusconi?
«Forza Italia non solo si è indebolita ma ha creato scompiglio al proprio interno. Ci sono delle crepe che minacciano di segnalare in anticipo un brutto crollo. Anche perchè non si capisce se a votare per Mattarella siano stati i parlamentari fedeli a Fitto o qualcun altro».
Se Forza Italia è all’angolo, Salvini ride?
«L’alleanza tra Salvini e la Meloni può portarli al 20% dei consensi, una forza con la quale, alle prossime elezioni, dovrà fare i conti soprattutto Forza Italia, che ne avrà di meno. Il futuro del centrodestra, dunque, non è più legato a Berlusconi quanto ai leader di Lega e FdI».
La rottura con Renzi è stata una pantomima e in realtà i due erano d’accordo?
«Non credo abbia senso parlare di pantomima. Se così fosse, Berlusconi avrebbe dovuto votare per Mattarella già al primo turno. Stavolta la sua strategia sfugge alle mie pur modeste capacità logiche».
Alfano è passato dal “no” al “sì” a Mattarella in men che non si dica, provocando lo sconquasso nell’Ncd. La maggioranza che sostiene Renzi è a rischio?
«Alfano dovrebbe farsi curare da un traumatologo. Non ne azzecca una neanche per sbaglio. Finora ha ottenuto solo la sua poltroncina. Quanto al rischio per la maggioranza, per buttare giù dalla poltrona quelli dell’Ncd ci vorrebbe la fiamma ossidrica. Mi stupisce l’ingenuità con cui questi strateghi della politica agiscono. E Berlusconi è quello che mi ha stupito più di tutti».
A proposito di strategia errata, il M5S proprio non le sa giocare le partite politiche.
«E infatti anche le loro scelte sfuggono a ogni logica. All’inizio, tra l’altro, loro, nemici dell’euro, avevano proposto Prodi, cioè colui che l’euro l’ha introdotto».
Renzi ha compiuto il suo capolavoro politico: Pd compatto, Berlusconi spalle al muro, Alfano piegato, Grillo irrilevante, un uomo che non gli farà ombra al Quirinale.
«Io non lo vedo questo capolavoro. Renzi è stato lineare. Berlusconi gli aveva detto di non volere un ex comunista e Renzi è stato di parola. Un atteggiamento normale a cui gli altri hanno risposto con strane elucubrazioni, facendolo sembrare un furbacchione».
Lei ha avuto 46 voti. Ci farà un pensierino la prossima volta?
«La prossima volta forse sarò al cimitero».
Lu.Ro.
(da “il Tempo”)
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