INTERVISTA AD ANTONIO RICCI: “IL CASO GIAMBRUNO? CHI FA SATIRA NON GUARDA IN FACCIA NESSUNO”
“MELONI NON HA SPESO UNA PAROLA PER LE DONNE CHE ERANO IN STUDIO CON LUI”
“Il caso Giambruno? Io vorrei sapere che cosa ho fatto di male: non ho compiuto reati, ho svolto semplicemente il mio lavoro. In trentacinque anni di Striscia la notizia ho mandato quasi 700 fuori onda… Se poi questo in particolare era del compagno della Meloni, a me in quanto autore satirico non importa, perché io non devo guardare in faccia nessuno. Qualcuno può forse dire a chi fa satira che certi soggetti sono intoccabili? No. Ho agito in perfetta buona fede e facendo satira, il mio lavoro di sempre”.
Così Antonio Ricci, patron di Striscia, a proposito della vicenda che lo scorso ottobre ha visto protagonista l’allora compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Ricci ne parla in una lunga intervista al settimanale Gente, affrontando alcuni punti salienti di quella storia, e le possibili conseguenze. Sull’ipotesi che Giambruno possa fare causa, Ricci risponde: “So solo che è stata citata una sentenza della Cassazione sul rispetto della privacy. Io me la sono andata a leggere e l’ho trovata inconferente.
E in onore di Giambruno, l’anno prossimo Striscia si chiamerà La voce dell’inconferenza”. Quanto alla premier Meloni, “non l’ho mai incontrata – continua Ricci – devo dire che sono rimasto stupito che nel suo messaggio non abbia speso una parola per le donne che erano lì ad assistere alla performance di Giambruno”.
Sul fronte politico, “Meloni giustamente vuole durare ed è stata scelta dai cittadini per questo. Elly Schlein non dura, non ce la può fare. Mentre la Meloni ha della parentela al comando, che le dà dei problemi ma perlomeno ci sono interessi che non confliggono, dall’altra parte la Schlein non ha intorno gente di cui potersi fidare”.
Ricci parla anche dell’imminente appuntamento più importante della tv, il Festival di Sanremo. “Manderemo Pinuccio e Lucci, poi Staffelli distribuirà dei Tapiri. Amadeus? È un professionista. Gli va riconosciuto che ha sempre fatto dei festival con alcune belle canzoni. È il suo mestiere, ha il bernoccolo per quel mondo, non risulta un intrigante, mai avuti problemi con lui. Poi, certo, se ci saranno delle cose gli andremo sotto”.
E su Fiorello: “Prima o poi deve venire a condurre Striscia. Potevo approfittarne, adesso, ma non l’ho fatto: ha promesso che se non fosse stato controprogrammato nella sua serata del Festival di Sanremo, sarebbe venuto gratuitamente per un’ora a Mediaset. Così adesso c’è questa ora che balla: chi se lo cucca? Comunque, gli voglio talmente bene che un’ora non mi basta”.
Nell’intervista, Ricci torna anche sulla querelle con Claudio Baglioni: “Mi ha querelato tre volte. La prima perché, anni fa, avevo detto che gli avrei tirato una molotov, denuncia archiviata. La seconda volta, tempo dopo, perché ho detto che non gli avrei tirato una molotov, perché mi rendevo conto che essendo tutto plastificato avrei creato un danno ambientale, con rilascio di diossina e altri agenti nocivi, archiviata pure questa. E pensa che adesso ha avuto il coraggio di far sequestrare il libro su di lui, pieno peraltro di cose vere. Da quanto tempo non veniva censurato un libro? Tra poco – conclude Ricci – ci sarà il processo”.
(da Gente)
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